di Ester Lucchese
Nel Testo unico delle disposizioni legislative in materia d’istruzione all’art.1 è detto che l’esercizio della libertà d’insegnamento è diretto a promuovere, attraverso un confronto aperto di posizioni culturali, la piena formazione della personalità degli alunni. Oltre alla famiglia l’altra importante formazione sociale, in cui si forma e si svolge la personalità di un individuo, è la scuola.”La scuola non è però un corpo separato dalla società, anche se nel corso della storia il potere politico ha sempre tentato di condizionarla, se non di subordinarla, alla ideologia in quel momento dominante”.Diventa prioritario recuperare l’aspetto fondamentale per cui è nata questa istituzione, cioè il fatto che debba formare delle persone, sebbene in alcune fasi della storia, soprattutto nel periodo illuminista, aveva l’obiettivo di trasferire contenuti in riferimento all’aspetto cognitivo. Dottrens, noto pedagogista , sostiene che l’educazione spinge gli esseri umani a liberarsi dall’istinto per conquistare, grazie alla ragione, la libertà. Se la scuola non esprime la volontà di riuscire a liberare, nel discente, la propria unicità, perché realmente sia considerato un essere irripetibile, non avrà svolto a pieno la sua missione. Ogni individuo deve ritenersi completo nel momento in cui gli vengono riconosciute le dimensioni costitutive che lo caratterizzano.
La scuola è il luogo in cui sia i discenti che i docenti devono potersi confrontare, senza che vi sia alcuna confusione di ruoli e soprattutto nel rispetto reciproco. Il fatto di interagire negli stessi spazi deve poter assicurare ai docenti ed agli alunni una reciproca esperienza arricchente, in cui gli uni e gli altri possano, in accordo, autorealizzarsi e non vivere l’esperienza scolastica, come spesso accade, come un qualcosa di estraneo o imposto. Fra i compiti di un bravo insegnante, dunque, ci sarà sicuramente quello di suscitare nelle giovani menti la motivazione, l’interesse, nonché il desiderio di imparare. Capita che non sia possibile sempre riuscire a far fronte ai loro problemi, nonostante tutto l’insegnate sensibile si sforza di capire ogni singolo studente, per cercare di indirizzarlo nel proprio processo di crescita così come fanno la società e la famiglia, ognuno rispettivamente in base alle proprie responsabilità.
“L’ambiente di vita della scuola deve, dunque, risultare gratificante, assicurando il benessere e prevedendo i fenomeni di tossicodipendenza e della devianza giovanile”.
La scuola sia dunque un’opportunità in cui si deve sperimentare la voglia di vivere bene e di rispettarsi reciprocamente a cominciare dal fatto che anche lo studio deve essere inteso come amore nei confronti del sapere.
Metti “Mi Piace” sulla pagina Facebook di San Giorgio News >>> |
Segnala questo articolo su Facebook Twitter e Google