di Ester Lucchese
In concomitanza con le festività natalizie ci sarà l’esibizione musicale dell’Accademia Rusalka, previsto la sera del 23 dicembre, presso il Teatro Comunale di Carosino. Abbiamo colto l’occasione per incontrare Silvia Grasso che, in qualità di Direttrice d’orchestra, di insegnante di violino e di solfeggio di ogni allievo, iscritto al corso di musica, ha affabilmente risposto alle nostre domande.
Innanzitutto ti ringraziamo per la possibilità che ci dai di poter conversare cordialmente considerando il fatto che sei un’impareggiabile esecutrice violinista,(come possiamo notare scorgendo il tuo curriculum personale) capace di penetrare la costruzione e lo spirito del brano, risvegliando le possibilità creatrici. Partiamo da questa premessa, cioè che la musica sia una componente fondamentale dell’esperienza umana, perché offre uno spazio simbolico e relazionale, affinchè si sviluppi e si attivi il processo di cooperazione e di socializzazione. Il concerto di Natale, anche quest’anno, rappresenta la ciliegina sulla torta in quanto in esso confluiscono tutti quei risultati che individualmente gli allievi hanno raggiunto impegnandosi in questi mesi di studio. La musica di insieme è l’espressione di come sia utile interagire coralmente, cosa ne pensi?
“ La mia risposta sicuramente è di parte, ho deciso di fare nella mia vita questo lavoro, di dedicarmi veramente alla didattica musicale strumentale, anche nel mio percorso di studi è prevista una particolare attenzione, oltre che per l’aspetto violinistico e musicale anche per quello didattico violinistico e della propedeutica musicale, cioè dell’avviamento alla musica e della pratica strumentale, anche come strumento di educazione. Non è detto che tutti i nostri allievi dell’accademia Rusalka, così come i ragazzi che studiano musica all’interno di strutture pubbliche e private poi debbano essere dei grandi concertisti da adulti o che debbano entrare a far parte di formazioni orchestrali importanti. Io credo che la musica sia un mezzo di educazione, in riferimento al rispetto di ciò che viene fatto, della musica che viene suonata, e soprattutto nella musica di insieme. Suonare insieme significa, infatti, essere estremamente in grado di eseguire la propria parte, le note scritte del proprio strumento e riuscire poi ad amalgamarsi nell’insieme, rispettando il proprio tempo e rispettando le proprie note” .
Quali sono gli aspetti caratteristici della didattica utilizzata nella vostra accademia musicale?
“Devo in questo caso entrare nel tecnico, quindi a livello di avviamento agli strumenti abbiamo proprio dei metodi a cui facciamo riferimento per lo studio della musica. Per gli strumenti ad arco usiamo in prevalenza il metodo COLONSTRING di Geza Silvay che si rifà al KODALY ma che è un po’ più specifico proprio per gli strumenti ad arco, quindi per il violino ed il violoncello, perché essendo questi strumenti non ad intonazione fissa e non essendoci dei tasti che possiamo pigiare in modo da ottenere delle intonazioni precise. I bambini, inoltre, hanno il vantaggio di avere dei colori sulle corde e di sapere, in questo modo, attraverso gli spartiti, come realizzare determinate note. Tutto l’aspetto violinistico viene curato anche con il canto, proprio perché non c’è intonazione fissa. Per quanto riguarda la pratica ci si riferisce al metodo GORDON- KOLDALY per tutti gli altri strumenti”.
Cosa rappresenta la musica classica nell’era di Internet?
“Io penso che nell’era di Internet la musica classica sia un valore incredibile. La musica classica è una disciplina che potrebbe attrarre tante persone e tanti bambini, se solo fosse conosciuta, purtroppo ci troviamo in un periodo storico in cui viene posta scarsa attenzione alla musica. Eppure sembra una cosa assurda, considerando che le ultime indagini economiche testimoniano che i teatri italiani incassano esattamente quanto il calcio ed è pur vero che di partite ce ne sono poche e di spettacoli ce ne sono tutti i giorni, economicamente si ha lo stesso incasso e purtroppo non si riesce mai a capire, o forse sì, perché lo Stato dia sempre meno attenzione alla musica. Basti pensare che nelle scuole tutte le discipline vengono insegnate da docenti specializzati e qualificati nel proprio sistema di insegnamento, tranne la musica. Capita sovente che nella Primaria insegnino musica docenti che non sanno assolutamente niente della disciplina musicale, della propedeutica e dell’avviamento della pratica musicale”.
L’attività musicale può essere considerata una grande opportunità educativa per le giovani generazioni?
“E’ importantissima soprattutto per i bambini piccoli, considerando il fatto che la musica non è fine a se stessa ma rappresenta un valore aggiunto alla cultura personale, generale e all’educazione civica”.
Quanto ha contribuito la musica ad affinare la propria sensibilità all’interno della società odierna sempre più priva di certezze?
“ Nel mio caso la sensibilità ha ricevuto veramente tanto, anzi direi che non saprei collocarmi al di fuori di questa dimensione”.
In qualità di giovane esecutrice musicista, nonché insegnate, quali suggerimenti vorresti esprimere ai piccoli protagonisti del concerto?
“Io vorrei che loro vivessero questa esperienza in maniera serena, bella e non proprio come traguardo, perché non è un traguardo. Chi avrà modo di partecipare si accorgerà che non si tratta né del concerto della Scala né del teatro San Carlo, si tratta di un concerto di piccoli bambini che hanno iniziato a suonare, per quanto bravi possano essere, non possono avere ancora quelle competenze che permettono loro di suonare in maniera eccelsa. Si tratta, in realtà, di un concerto di gruppo, in cui vorrei che tutti riuscissero ad eseguire al meglio la loro parte, cercando sempre di ascoltare gli altri e quindi di avere anche didatticamente la dinamica giusta in modo da amalgamarsi bene con i suoni degli altri, in modo da vivere questa esperienza serenamente, per far sì che sia veramente un concerto di tutti ed un concerto di Natale”.
Si può dunque affermare e concludere dicendo che il concerto concretamente fa sì che si accresca l’aspetto dell’espressività, della creatività, della socialità.
Ti salutiamo e nuovamente ti ringraziamo per la disponibilità accordataci.
“ Grazie ed anch’io saluto voi”.
Metti “Mi Piace” sulla pagina Facebook di San Giorgio News >>> |
Segnala questo articolo su Facebook Twitter e Google