di Eleonora Arnesano
Purtroppo La Romania è recidiva e torna ad uccidere i randagi. Infatti, come afferma Sara Turetta, presidente di Save the dog, dal 2001 al 2007 Bucarest ha speso 14 milioni di euro per uccidere 144.000 cani randagi. Nel 2008, dopo l’approvazione della legge cotro le uccisioni, l’amministrazione ne spese 3 milioni l’anno per effettuare non più di 6.000 sterilizzazioni. L’attuale governo di Traian Basescu, facendo leva sull’ondata emotiva della morte di un bambino di 4 anni ucciso, a quanto pare, dai morsi e dalle ferite riportate dall’assalto di cani randagi in un parco pubblico, hanno votato a favore della legge pro-uccisioni, dichiarando il fallimento della sterilizzazione. In realtà, questa misura non è mai stata applicata in maniera intensiva , non si è provveduto all’identificazione degli animali diproprietà e sono state ignorate tutte le altre indicazioni dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità e della UE sono state ignorate.
Ora però, la situazione è ben diversa perchè, con questa legge, il Governo ignora la Convenzione Europea sugli Animali da Compagnia e la dichiarazione scritta 26/2011 approvata dal Parlamento Europeo. In realtà la Romania non vuole ascoltare e vuole rimanere ai tempi di Ceausescu, quando il dittatore fece demolire moltissime case singole per sostituirle con condominii, costringendo i cittadini ad abbandonare i propri cani per strada.
Non ci resta che attendere la risposta della comunità europea e di tutte le associazioni animaliste che sicuramente non rimarranno inerti difronte a un tale scempio.
Per capire la situazione rumena, basti guardare questa presentazione su youtube.
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