di Francesca Tomei
L’estate è arrivata! E’ tempo di ferie, di vacanze, di vita all’aria aperta, del contatto con la natura. E’ anche, purtroppo, il periodo dell’anno in cui si assiste all’aumento di un fenomeno tanto triste quanto vergognoso, l’abbandono degli animali. Che, inevitabilmente, sono destinati a morte sicura, mentre i più “fortunati” andranno ad aumentare il numero di ospiti dei canili o gattili. Dietro tutto questo c’è una responsabilità imputabile esclusivamente all’uomo che, secondo l’errata convinzione di essere al centro dell’universo, ritiene di poter decidere e gestire la vita degli altri esseri viventi, al pari di oggetti. Consentitemi di condannare tutto questo, perchè l’uomo non è il fulcro attorno cui ruota tutto, ma è semplicemente uno degli anelli di una catena indissolubile. Vale a dire che nessuna specie è superiore alle altre ed ognuna è necessaria alle altre. Senza contare che tutte le specie viventi si sono originate dalla stessa cellula! Ma dopo questa premessa, invece di affrontare le cause ingiustificabili degli abbandoni, preferisco agire su un altro fronte e divulgare la bellezza ed il valore del rapporto con gli animali. Il numero di animali nelle famiglie è aumentato negli ultimi decenni, segno della volontà di recuperare il contatto con le nostre origini, con l’essenza del nostro esistere. L’animale esercita un fascino e diventa l’intermediario tra la società moderna e la realtà naturale. L’evoluzione dell’uomo e la sua crescita sono strettamente legate agli animali domestici: specie differenti hanno condiviso gli stessi spazi, avvalendosi l’una del contributo dell’altra. Immaginiamo la difficoltà in un villaggio in cui non fossero presenti i cani a fare la guardia o i cavalli a trainare un carro. Se noi abbiamo raggiunto l’attuale livello di sviluppo lo dobbiamo agli animali che abbiamo “sfruttato”. E per questo dobbiamo ritenerci loro debitori. Oggi abbiamo trasformato la nostra vita in una corsa frenetica, in rapporti sociali freddi e “tecnologici”. Non sappiamo più comunicare tra noi; non apprezziamo i piccoli eventi e non ci commuoviamo davanti alla bellezza della natura. E di generazione in generazione stiamo perdendo le nostre origini ed il ricordo di esse. Molti bambini non sanno distinguere un mucca da un cavallo, perché non li hanno mai conosciuti e tantomeno riescono ad immaginare che ogni animale presenta un pelo ed un odore diverso. Forse proprio a causa di questa enorme perdita sentiamo il bisogno di circondarci di animali all’interno delle mura domestiche. L’animale non giudica e non censura, aspetta il nostro ritorno e con le manifestazioni festose rinvigorisce il nosto ego e la nostra autostima. Diventa rifugio per chi avverte il prossimo come ostile e minaccioso: nonostante la ricerca dell’isolamento, la persona appaga il proprio bisogno di comunicare attraverso l’animale. L’animale può diventare surrogato e supplire a carenze affettive ed allo stesso tempo contribuisce a stabilire relazioni interpersonali (uscire col cane favorisce gli incontri sociali). La presenza di un animale migliora la qualità della vita degli anziani (ma anche dei più giovani), non solo perché colma vuoti relazionali, ma anche perché curativa: abbassa la pressione arteriosa e la frequenza cardio- respiratoria, allungando la vita di circa 5 anni. E poi la durata della degenza post chirurgica diminuisce se in famiglia è presente un pet. E questi sono dati dimostrati. Un animale richiede senso di responsabilità, rappresentando un input negli stati depressivi. Ricordiamo l’enorme contributo che l’animale offre nella Pet Therapy: i miglioramenti nelle varie patologie sono talmente grandi che non possono essere sottovalutati. Il cane guida è il soggetto a cui viene affidata la vita di un non vedente o di un portatore di Handicap. Il cane è in grado di ritrovare persone sepolte sotto cumuli di macerie, sotto valanghe di neve e di salvare in acqua. Può anche scovare droghe e mine, e qualcuno riesce a riconoscere i tumori. Sto citando solo alcuni vantaggi che la convivenza o la collaborazione col pet apportano all’uomo, vantaggi, ripeto, oggettivamente dimostrabili. E poi c’è quel valore che non balza subito alla mente, un valore molto interiore, che tocca la sensibilità del singolo. E’ la parte emozionale che viene stimolata attraverso il contatto, la manipolazione, attraverso l’accudimento e l’osservazione. Accarezzare il pelo dei nostri beniamini produce emozioni positive, che favoriscono il rilassamento e la calma. Il gioco con un pet, anche il semplice rincorrersi, fa emergere il nostro animo bambino, spensierato, puro e ci diverte, aumentando il buonumore. La passeggiata col cane diventa scoperta di un mondo invisibile, fatto di odori da seguire, di rumori a cui abitualmente non prestiamo attenzione. Guardare un gatto che osserva e tenta di predare un passerotto o un insetto ci svela un diverso punto di vista su una realtà che neanche immaginiamo. Osservare il loro repertorio comunicativo rivela linguaggi molto diversi dal nostro, eppure altrettanto efficaci: sanno proporre un gioco, corteggiare, accudire la cucciolata, annoiarsi, infastidirsi…si distraggono, proprio come noi, se vengono attirati da uno stimolo più interessante, decidono di allontanarsi se non provano piacere in quello che stanno facendo… Insomma, osservare il mondo animale, è una continua scoperta, che facilita la nostra apertura mentale, la predisposizione alla conoscenza della diversità. Ecco che l’animale, qualunque esso sia, è per noi fonte di arricchimento interiore, oltre che contributo nel nostro percorso evolutivo. In molti paesi europei e nordamericani vengono attuati dei progetti didattici in cui le interazioni bambino-animale favoriscono il corretto approccio (per prevenire incidenti), la stimolazione della curiosità verso le diversità, ed il riavvicinamento alla realtà naturale. Ed è questo che dobbiamo recuperare nel nostro rapporto con gli animali, il senso di appartenenza ad un mondo eterospecifico, eterogeneo, ricco di sfumature che noi dobbiamo tutelare e non ditruggere o assoggettare.
Francesca Tomei – Istruttore Cinofilo
Presidente dell’ Associazione Sportiva Dilettantistica Divertirsi a 6 Zampe