In principio fu Echelon. Una decina di anni fa l’opinione pubblica apprese dell’esistenza di una rete satellitare ed informatica attraverso cui un gruppo di paesi tra i quali ricordiamo Stati Uniti, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Regno Unito, riusciva a controllare tutto il sistema di comunicazione satellitare ed internet, con intento di carpire ogni genere di informazione ritenuta utile alla difesa politico economica di quei paesi. Lo scandalo che in questi giorno sta facendo tremare il Presidente degli Stati uniti Barack Obama, per le rivelazioni del giovane informatico e collaboratore dei servizi segreti statunitensi, Edward Snowdon, circa l’attività di spionaggio della National Security Agency (Nsa), il servizio segreto delegato alla protezione interna del Paese, si arricchisce di nuovi particolari che il giovane avrebbe diffuso da Mosca, Paese in cui si trova attualmente, in attesa di ottenere un permesso di soggiorno. Ne fornisce notizia il quotidiano tedesco “Spiegel on line“,secondo cui questa volta sarebbero oggetto di particolare attenzione da parte della Nsa, nientemeno che Le Istituzioni Europee, come Parlamento e Commissione. Si apprende che sarebbero state sottoposte alle “orecchie informatiche” americane telefoni di diplomatici europei a Bruxelles , New York e Washington, ma sopratutto e da ben cinque anni conversazioni riservate tra Capi di governo per le intercettazioni eseguite presso le sedi dei Palazzi delle Istituzioni Europee.
Il primo ad intervenire sulla grave notizia è stato il Vice presidente del Parlamento Europeo, l’italiano Gianni Pittella che ha dichiarato “Sono sdegnato per la notizia che gli Usa avrebbero tenuto sotto controllo le Istituzioni Europee… Se è vero ciò incrina profondamente il rapporto Ue Usa in una fase che invece, con il negoziato sul commercio internazionale, avrebbe potuto portare ad un positivo rafforzamento“.
Immediatamente dopo è stata la volta di Martin Schultz, Presidente dell’assise Parlamentare,che ha dichiarato all’Ansa : «Se è vero, è un enorme scandalo, gli Usa devono dare immediate spiegazioni”, sottolineando che, in caso di veridicità delle accuse, la questione «incrinerebbe gravemente il rapporto con gli Usa ed avrebbe serie conseguenze su ogni tipo di relazione».
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