Di Ester Lucchese
È possibile vivere la storia in questo momento attraverso la diretta televisiva. Si annullano le distanze e si diventa protagonisti di belle ed autentiche emozioni di avvenimenti straordinari. La Piazza San Pietro da martedì 12 marzo è gremita di fedeli, nel contempo nella Cappella Sistina è riunito il Conclave dei cardinali intento ad eleggere il nuovo papa. Sono le 19,05 di mercoledì 13 marzo siamo al quinto scrutinio ed è fumata bianca. Un nuovo papa è stato eletto e c’è emozione fra la folla che appare come un gregge festoso in attesa del suo Buon Pastore. Il papa è colui che cambia il volto della storia che lascia la sua impronta sul cattolicesimo di tutto il mondo. Le campane suonano a festa ed è uno sventolio di bandiere che si confondono con gli ombrelli che riparano i fedeli dalla pioggia incipiente e il cielo intanto sembra rischiararsi in concomitanza di una bella notizia. “La nostra preghiera giunga diretta al cuore dell’uomo che salirà al soglio pontificio come espressione autentica del messaggio evangelico di Cristo nostro Signore”, sembrano dire laici e religiosi che con la gente comune condividono la gioia di un momento davvero unico.
Sono le 20,10 all’ Habemus Papam ,scandito dal cardinale proto diacono Jean Luis Tauran, si pronuncia il nome del nuovo papa, l’argentino latino-americano Jorge Mario Bergoglio, Francesco.
Il nome ci fa venire in mente il patrono d’ Italia San Francesco d’Assisi, nonché promotore del rinnovamento della Chiesa e ciò fa prospettare un vero cambiamento. Umiltà, povertà e fraternità sono i principi a cui si ispira la spiritualità francescana.
Il nuovo Pontefice è nato nel 1936, è un gesuita, ha origini italiane, proviene cioè da una famiglia piemontese. Nel 1958 è entrato a far parte come novizio della Compagnia di Gesù, trascorrendo un periodo in Cile e tornando a Buenos Aires per laurearsi in filosofia. Da1964 ha insegnato per tre anni letteratura e psicologia nei collegi di Santa Fe e Buenos Aires, ricevendo poi l’ordinazione sacerdotale il 13 dicembre del 1969.
Francesco si presenta alla gente col suo volto pacifico e subito nasce un feeling con il popolo dei fedeli, le sue parole ci commuovono: “Fratelli e sorelle, buonasera. Voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un vescovo a Roma, sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo”- ha continuato dicendo- “Vorrei fare una preghiera per Benedetto XVI, emerito vescovo, al quale rivolgo quella che Gesù ci ha insegnato, il Padre Nostro ed anche l’Ave Maria”. Nel suo primo discorso nelle vesti di vescovo di Roma e papa della Chiesa Cattolica ha chiesto ai fedeli di pregare per lui, impartendo poi la benedizione in latino e concedendo l’indulgenza plenaria.
Il nuovo papa si propone un cammino di fratellanza e di amore per tutta la Chiesa e la possibilità di una fruttuosa evangelizzazione.
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