Di Serena Miccoli
Sulle bacheche di molti di noi su facebook, gira in queste ore l’immagine di una mamma con il suo bambino: è l’ultima campagna di Unicef in collaborazione con P&G, multinazionale che raccoglie marchi come Dash, Pantene, Az, Pringles.
Ad ogni “mi piace” sull’immagine P&G corrisponderà uno o tre vaccini anti-tetano.
Un momento di beneficienza di un indotto che di benefico ha ben poco.
P&G è nota per la sperimentazione su animali anche in gravidanza dei propri prodotti cosmetici; è protagonista di lobby su legislatori di paesi come la Cina, al fine di far desistere i governi dal legiferare per garantire migliori condizioni di lavoro e salariali; è uno dei massimi acquirenti di caffè dall’Etiopa, paese in cui 15 milioni di persone sono impiegate nella sua coltivazione e lavorazione a circa 20-25 centesimi di dollaro al chilogrammo.
P&G è inoltre stata denunciata in California a causa della mancata informazione dei consumatori circa la presenza nei propri snack di una sostanza cancerogena, la acrylamide.
Nulla togliere all’importanza dell’iniziativa dell’Unicef: e se ad ogni “mi piace” sull’immagine facessero corrispondere condizioni migliori per consumatori, lavoratori e paesi in via di sviluppo, non sarebbe più lodevole?
Per approfondire:
http://mentecoerente.blogspot.it/2010/10/consumo-critico-4-unilever-e-procter.html