Di Ester Lucchese
Il circolo culturale “Lino Agnini” di San Giorgio Jonico, sempre solerte alle iniziative di interesse artistico-culturale a livello comunale e provinciale, a partire da domenica 11 novembre vedrà il palazzo “Imperio”, prestigiosa sede dell’associazione, arricchito di importanti appuntamenti, dedicati ai poeti , ai giornalisti , agli scrittori. La prima serata, dedicata ai poeti della nostra terra, si è aperta con la presentazione di una antologia poetica intitolata” Ed io ti darò le ali…”
Il prof. P. Carone ha curato la prefazione dell’opera, presentendola alla cittadinanza come una
“ raccolta variegata di versi liberi, semplici, raffinati, eleganti, aulici e classici”. La voce dei poeti rappresenta il sentimento umano in tutte le sue sfaccettature.
Dedico un pensiero ad ogni poeta, attraverso i propri versi, come se quelle parole fossero un invito a leggere per esteso le meravigliose composizioni poetiche per scorgerne tutta la loro bellezza.
Luciana Abbattista nella sua lirica “ Respiri della notte”, rivive, con la parola, profonde sensazioni e nell’atto di ascoltare il respiro della notte, ella sente il respiro di Dio. Lino Agnini si appropria delle emozioni vivendole con la natura. Gli attimi preziosi del suo vissuto lo fanno librare”tra le ali di un gabbiano”. Lino Barbaro chiede silenziosamente a se stesso un pensiero felice, cioè il fatto che suo figlio” possa ogni giorno ricordarsi di lui”. Antonio Bicchierri nei ricordi della sua vita presenta la propria generazione come fonte di energia da cui si auspica” di salpare ancora verso il continuo ricercar”. Anna Maria di Lorenzo col suo “ Plenilunio” trasferisce la bellissima immagine della luna che ci dà luce ed ella “ inondata di luna / custodisce con tenera malinconia/ i ricordi” della sua vita come fossero perle nelle sue mani e lacrime “ che si sciolgono in preghiere”. Francesco Festa appare nei suoi versi, misteriosi ed ermetici, profondamente malinconico. “ IL calice dimenticato” era ciò che riempiva d’amore ed in cui riversava” ogni sospiro di sofferenza”. Ambrogio Frascella volge il suo interesse alla donna “ Vergine “ e “Sposa” dall’una “ parton dal cor raggi splendenti che allietano l’umanità benevolmente” dall’altra vien fuori la consapevolezza di essere un “ ramo spezzato ed un cerbiatto veloce” legato ad un altro essere. Ester Lepore in “ Le mamme degli eroi” mette in risalto l’assenza di una persona cara avvertendola come ordine e silenzio ed invece, ella dice, quando manca qualcuno si vorrebbe trovare quel “disordine che indica l’esuberante presenza”. Nicola Mariano affida alle parole invece la capacità di concorrere a “ creare l’armonia che dell’artista celebra lo stile”. Anna Marinelli espone la sua anima di poeta ad un mirabile confronto, ella dice che i “ poeti sono come aquiloni esposti a vento di burrasca”. Pietro Monte nel tempo dell’autunno scorge un “ compagno d’età “ che corre “ tra nuvole nere e brevi carezze del sole”. Mino Occhinegro ridesta la sua terra, scorgendola “ al di là del ponte girevole” e facendola apparire “un’isola felice brulicante di vita dai mille aspetti”. Nunzia Piccinni nei suoi “ Sogni bruciati” convoglia elegantemente la sua vena lirica, ed affida al “sogno mai avverato” il desiderio di una risposta che, ella dice, “agogna come stola per umidi segreti”. Francesco Guidato infine vede nelle ali di rugiada dell’usignolo, l’esperienza meravigliosa di volare ed è come se sussurrando dicesse : “ Vola con la leggerezza dei sogni e con il candore della speranza”.
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