Di Enzo Carrozzini
Cronistoria notturna di un successo che ridona speranza al Mondo. E’ la notte dei pensieri, il 7 Novembre 2012 si decide la sfida per la Presidenza della Repubblica Federale degli Stati Uniti d’ America tra il Presidente uscente il Democratico Barack OBAMA e lo sfidante Repubblicano Mitt. ROMNEY. Non c’è persona che non colga l’importanza di quanto queste elezioni possano avere rilivevo per lo scenario internazionale a seconda di chi risulti vincitore. La sfida è incerta perché il candidato Repubblicano nell’ ultimo mese ha recuperato nei sondaggi la differenza che lo divideva dal Presidente, la sfida è all’ultimo voto perchè la situazione all’inizio dello spoglio è sostanzialmente in parità. Le tematiche più importanti della sfida riguardano le questioni economiche e i problemi di riduzione del debito pubblico Statunitense, che il Presidente vorrebbe finanziare mediante l’aumento delle imposte per chi ha redditi superiori a 200.000 $; Lo sfidante mira alla loro riduzione per i ceti più abbienti e per le imprese, li finanzierebbe con la sopressione dell’ “Obama care” (la riforma avviata da Obama nel 2008 con l’assistenza sanitaria a quaranta milioni di cittadini). La questione ambientale è rilevante nel programma democratico, perché Obama vorrebbe diminuire la dipendenza dalle importazioni di petrolio del 50% per dare impulso all’economia verde basata sul risparmio energetico, riduzione dell’uso del carbonio, e la produzione di energia da fonti alternative. Romney decisamente opta per un maggiore ricerca e sfruttamento di nuovi giacimenti petroliferi in Artico e Alaska, nonchè la costruzione di nuovi oleodotti.Le tematiche sociali sono altre questioni rilevanti per il Presidente Obama che vuole consolidare la riforma sanitaria avviata nel corso del primo mandato. I diritti civili tra i quali la regolarizzazione dei figli di immigrati, i matrimoni tra persone omosessuali, libertà della donna in tema di contraccezione e aborto. Romney ha un programma più stringente per quanto relativo all’aborto (vorrebbe limitarlo solo ai casi si stupro o incesto), l’abolizione Obama care, così come per la regolarizzazione degli stranieri.
Per quanto concerne l’istruzione Obama ha un piano che prevede un finanziamento decennale a favore dell’istruzione pubblica, con maggiori fondi destinati a università e ricerca, (American Job acts). Romney predilige il finanziamento delle scuole private mediante la concessioni di buoni scuola a chi propende per quelle forme di istruzione, concessione di prestiti d’onore, il tutto per favorire la concorrenza nel setttore scolastico….
Per quanto relativo alla difesa degli interessi Usa nel mondo, Obama vorrebbe proseguire l’ approccio guardingo degli ultimi quattro anni alla politica estera; Romney senza indugi prevede un aumento di stanziamenti per le spese militari, nonche’ una politica più aggressiva contro Russia Cina e Iran, ma anche contro l’Europa che viene considerata un corpo molle. (se facciamo riferimento ai poco lusinghieri commenti rivolti da Romney a Italia e Grecia…).
Questi per sommi capi le differenze, vedremo gli elettori americani cosa avranno preferito, le decisioni sono rese più gravi dalla gravissima crisi mondiale generata da un rallentamento dell’economia, e da un tasso di disocupazione che sta lievemente migliorando, nonchè dallo scoppio della bolla speculativa dei sub prime che ha provocato sconquassi finanziari in tutto il mondo. Il sistema elettorale presidenziale prevede l’elezione da parte dei cittadini di un numero di persone (denominati grandi elettori) per ogni Stato, che elegeranno a loro volta il Presidente Federale. I cinquanta stati dell’Unione dispongono di una Legge elettorale statale che determina anche il numero di elettori da nominare commisurato alla popolazione di ogni Stato, per questo è importantissimo verificare l’andamento degli scrutini in determinati Stati (tipo Ohio o Virginia); il cui esito può dare indicazioni sulla vittoria finale di uno o l’altro candidato.
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Ore 23.46 I primi exit poll affermano che 6 persone su 10 Hanno dato la preferenza in ordine ai programmi sull’ economia proposti dagli sfidanti.
Gli exit poll dello Stato dell’ Ohio sono importanti perchè forniscono indicazioni sull’esito della sfida.
Ore 24,00 i primi dati segnano forze affluenza alle urne, d’altra parte documentati dalle immagini trasmesse dai media mostranti lunghe file davanti ai seggi.
Ore 12,45 I dati non permettono previsioni. I datio dell’Ohio saranno determinati
Ore 01 20 Exit poll in virginia segnano pareggio tra i due contendenti 49 a 49.
Ore 01 32 Florida – 52% Obama 48% Romney (1 quarto dei seggi scrutinati).
Ore01.50 Sembra che Barack Obama secondo le proiezioni che arrivano stia leggermente in vantaggio.
Ore 02.10 Glie exit Poll parziali riconoscono un vantaggio agli elettori di Obama 64 a 40 su un totale di 270 complessivi.
03 50 Secondo l’exit poll del voto nazionale, Obama sarebbe in vantaggio 50 a 48 su Romney
04 15 Chiudono i seggi in Iowa, Montana, Nevada e Utah. La Cnn assegna la vittoria a Romney nell’ultimo stato, 4 Voti Elettorali. Secondo gli exit Obama guida in Iowa 52 a 46, mentre in Nevada il suo vantaggio è 51 a 45. In Montana è davanti il candidato repubblicano. Iowa e Nevada hanno 6 Voti Elettorali, e garantirebbero una vittoria sicura ad Obama in caso di successo in Ohio.
4,50 altri dati affluiscono dagli stati favorevoli a Romney e lo vedono in vantaggio per 163
A 158 , ma è l’ultima possibilità per Romney, perché si attendono i dati degli Stati
Della costa Ovest tutti favorevoli al presidente che supera l’avversario portandosi a
A 231 elettori vicinissimi alla soglia dei 270 per la vittoria.
5.05 Affluiscono altri dati che portano Obama a 245, ormai la vittoria è quasi certa.
5,25 Non sono ancora terminati gli spogli di alcuni Stati, ma Obama ha superato soglia di
260 elettorali, e’ nuovamente Presidented egli stati Uniti d’America.
Il messaggio comm0ventissimo che Obama lancia a fine competizione, ridona speranza non soltanto ai cittadini americani, ma anche a tutti i cittadini democratici del mondo, sinceramente interessati a che gli Stati Uniti possano continuare nel solco delle politiche proposte dal primo Presidente nero degli Usa, consapevoli che una rivalutazione sana della presenza americana nell’economia così come in quella dei diritti fondamentali dei cittadini, inevitabilmente produrrà un benefico effetto volano a tutti i livelli nel mondo, e in principal modo per noi europei. Nutriamo speranza.
Buongiorno America di Obama! Buongiorno Mondo!
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