Di Ester Lucchese
Storia di un’anima è il racconto autobiografico di Santa Teresa di Lisieux, o come lei stessa si fece chiamare “di Gesù Bambino”. Questo testo è notevolmente apprezzato dai lettori laici e religiosi contemporanei. Nel periodo in cui in Francia si esaltavano le invenzioni e le scoperte della scienza e della tecnica che contribuirono ad un miglioramento delle condizioni di vita e a cui si assistette al diffondersi di un senso di ottimismo, la Belle Èpoque fu tutt’altro che un distintivo dei bei tempi. Si diffusero in quegli anni il nazionalismo ed il razzismo che lentamente portarono al primo conflitto mondiale. In questo periodo Teresina , entrò al Carmelo all’età di quindici anni raggiungendo le sue due sorelle maggiori, Maria e Paolina, che già da tempo avevano attraversato la soglia della clausura di Lisieux. Ben presto si unirà al terzetto anche la sorella Celina, mentre Leonia, la terzogenita dei coniugi Martin, intraprenderà un cammino da religiosa presso il Monastero della Visitazione di Caen. La giovanissima monaca carmelitana, siamo al 1895, mise per iscritto la sua ricerca spirituale dell’amore, per ordine della sua superiora, e tracciò l’impalcatura di un preziosissimo manoscritto autobiografico in cui la sua anima era come un libro nel quale il Padre leggeva meglio di se stessa. “ Storia di un’anima” è un libro ricco di riferimenti biblici e di sapienza, un vero e proprio serbatoio di intuizioni, nonché personalissimo itinerario spirituale che esalta la piccolezza e la semplicità, divenendo alimento di spiritualità per molte generazioni. Prima di cominciare a scrivere Teresa si era inginocchiata davanti alla statua di Maria e l’aveva supplicata di guidare la sua mano, affinché nemmeno un rigo dovesse dispiacere a lei. Scriverà inizialmente per Suor Maria del Sacro Cuore, la storia del fiore umile colto da Gesù, e parlerà abbandonandosi senza preoccuparsi dello stile o delle tante digressioni che inevitabilmente poteva fare nel prosieguo della composizione dell’opera.
Gesù era il suo Direttore il quale la istruiva in quella scienza nascosta ai sapienti e ai saggi ma rivelata ai piccoli. Teresa scopre “la piccola via” per andare dritta a Gesù e, nello scrivere, rilegge tutta la sua esistenza sotto la presenza di questo Amore Misericordioso che la sorregge con un intervento continuo di grazie inaspettate.
Edith Stein, di origini ebraiche, religiosa e filosofa tedesca, negli anni del conflitto mondiale scrisse di quest’opera: “ Non conosco nulla di più grande ed è un po’ di tutto questo che vorrei, per quanto possibile, trasportare nella mia vita e nella vita di coloro che mi circondano”.
Don Abramo Levi, in tempi più recenti , stretto da fraterna amicizia con Padre David Maria Turoldo, aveva detto che “la sua storia è nell’ordine del simbolo e questa era la verità del titolo dato ai suoi manoscritti” Storia di un’anima”. L’antico articolo indeterminativo indicava insieme l’originalità e l’universalità dell’esperienza della piccola carmelitana. Ignara dei vasti campi dell’apostolato, Teresa non fu ignara del vasto campo della Scrittura, per anni, anzi, suo unico pascolo. I quaderni di Santa Teresina furono posti alle correzioni di madre Agnese purchè venissero pubblicati e conosciuti ed anche l’autorità ecclesiastica avrebbe dovuto essere d’accordo. Figlia e novizia, ella in realtà aveva un tempra battagliera di una spia e questa era la sua vera missione”.
Santa Teresa di Gesù Bambino è patrona dei missionari dal 1927, dal 1944 assieme a Giovanna d’ Arco, è considerata anche patrona di Francia.
Nel 1997 fu dichiarata Dottore della Chiesa.
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