Di Salvatore Stano
“La Chiesa di Lëzhë, e il suo Vescovo, P. Ottavio Vitale, nel servizio della Verità e della Carità, per l’annuncio del Vangelo della salvezza al mondo intero, in comunione con le Chiese sorelle, ha accolto con venerazione il ripetuto appello del Papa Giovanni Paolo II
per la Nuova Evangelizzazione dei Paesi europei di antica cristianità.” Con queste meravigliose parole, S.E. Mons. Ottavio Vitale, l’8 dicembre del 2006, promulgava il decreto di erezione del Seminario Diocesano Redemptoris Mater di Lezhë, una città dell’Albania nordoccidentale, conosciuta anticamente con il nome di Lissus (l’odierna Alessio)Un seminario di formazione al presbiterato per la Nuova Evangelizzazione, azione missionaria,. tanto cara al Beato Karol Józef Wojty?a, conosciuto in tutto il mondo con il nome Papa Giovanni Paolo II, 264° papa della Chiesa cattolica. Ma che cosa è questa Nuova Evangelizzazione? Lo ha spiegato molto bene lo spagnolo Kiko Argüello, consulente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, nominato direttamente da Papa Benedetto XVI e iniziatore, insieme alla connazionale Carmen Hernández, del Cammino Neocatecumenale: «Promuovere una rinnovata evangelizzazione nei Paesi dove è già risuonato il primo annuncio della fede (kerigma) e sono presenti Chiese di antica fondazione, ma che stanno vivendo una progressiva secolarizzazione della società e una sorta di “eclissi del senso di Dio”, che costituiscono una sfida a trovare mezzi adeguati per riproporre la perenne verità del Vangelo di Cristo». Ed è proprio il Cammino Neocatecumenale che, raccogliendo questa sfida, in più di quarant’anni di vita ha permesso di arrivare alla costruzione di questa struttura. Oggi esistono quasi novanta seminari Redemptoris Mater sparsi in tutto il mondo, da cui sono usciti più di 1500 presbiteri e dove attualmente vi sono oltre 2.500 seminaristi in formazione (si tratta di stime essendo i dati in continua evoluzione). I Seminari Redemptoris Mater sono uno dei frutti del rinnovamento conciliare. Una realtà inaugurata dal Concilio Vaticano II che nel suo decreto Presbyterorum Ordinis scrive al n. 10: «I presbiteri si ricorderanno che devono avere a cuore la cura di tutte le Chiese… Là dove le condizioni dell’apostolato lo richiederanno (per la mancanza di clero) si faciliterà non soltanto una ripartizione adatta dei preti, ma anche delle attività pastorali particolari … Potrà essere utile a questo fine creare dei seminari internazionali per il bene comune di tutta la Chiesa … secondo modalità da stabilire nel rispetto dei diritti degli ordinari locali». Nel 1991, la Commissione Interdicasteriale, formata dal Papa Giovanni Paolo II, per risolvere la grave mancanza di presbiteri in molte zone del mondo, ha riconosciuto che “questa idea del Concilio ha trovato un’attuazione nei seminari Redemptoris Mater dove si preparano dei presbiteri per la Nuova Evangelizzazione, secondo le modalità del Cammino Neocatecumenale… Si può dire che si tratta della realizzazione di una nuova forma di ministero: “il missionario diocesano” (Osservatore Romano, 15.03.1991). A Lezhë ci sono alcuni seminaristi provenienti da alcune parti del globo: lo spagnolo Abraham da Cartagena, i brasiliani Daniel da San Paolo e Leandro da Ituverava, l’argentino Diego da Buenos Aires, il filippino Dindo da Oas Albay, il croato Frano da Dubrovnik, il dominicano Guillermo da Santo Domingo, il polacco Mateusz da Ostrowiec ?wi?tokrzyski, gli italiani Dario da Taranto, Matteo da Padova, Andrea da Pescara e Matteo da Monfalcone. Dodici seminaristi sotto la guida del rettore don Carlo Lorenzo Rossetti di Valdalbero con il vice rettore, il croato Leonardo Krakan e dell’equipe di catechisti itineranti costituita dai coniugi Silverio Cartolano e Giovanna Imperati, responsabili del cammino neocatecumenale in Puglia Basilicata e Albania. I sacrifici di questi giovani sono enormi; oltre all’apprendimento della lingua albanese e agli studi di formazione filosofica e teologica, gli aspiranti presbiteri devono combattere con le vicissitudini del quotidiano non essendo ancora materialmente pronto il seminario. Manca ancora poco al termine dei lavori poi potranno fruire della struttura e incomincerà per il seminario la fase due che passa dall’arredo degli interni, ai suppellettili per la cucina, al corredo per i letti, agli addobbi delle sale… Insomma tutto ciò che si trova e che serve in una qualsiasi casa. Ma come aiutare il seminario? Di questo ha parlato la radio cattolica sangiorgese Radio Puglia del sacerdote Domenico Morciano che, in una recente trasmissione, ricordando lo slancio generoso dei fedeli del cammino neocatecumenale di Puglia, Basilicata e Albania, che con le loro offerte hanno contribuito alla costruzione di gran parte dell’opera viva, ha illustrato le tante modalità di partecipazione per quei benefattori che desiderano favorire il completamento dell’opera; modalità presenti anche sul sito del seminario all’indirizzo: www.srmalbania.org. «La presenza di questo seminario, in un luogo dove fino a qualche decina di anni fa vi erano installati i bunker delle armi del regime comunista, è il segno visibile dell’amore di Dio per il popolo albanese – ha detto Don Domenico – Dobbiamo aiutare a portare a termine quanto prima questa opera confidando nella provvidenza generosa di Dio che opera nei cuori degli uomini». La benedizionedell’edificio centrale avverrà il 29 settembre 2012, festa dei santi Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, co-protettori del seminario.