IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA A BARI PER CELEBRARE LE FONDAMENTA DELLA DEMOCRAZIA
Di Enzo Carrozzini
Il 28 E 29 Gennaio 1944 in una Bari da poco liberata dalle forze alleate, i rappresentanti dei comitati di liberazione nazionale rappresentati da tutti i partiti di opposizione alla ventennale diarchia dittatura monarchia di Vittorio Emanuele III DI SAVOIA E Benito Mussolini, convennero nel teatro Niccolò Piccinni per innestare i principi di democrazia liberale che avrebbero preso corpo col Referendum del 2 Giugno 1946 tra Monarchia e Repubblica e la definitiva affermazione del regime democratico.
Il capoluogo pugliese che aveva saputo opporsi al giogo fascista già alla caduta del duce il 25 Luglio 1943 pagando un alto contributo di vite, diventato sin da metà settembre di quell’anno con “Radio Bari” e il suo famoso incipit “Qui Radio Bari…”, sede della prima radio libera d’Europa, assumendo un fondamentale ruolo strategico nelle comunicazioni per gli alleati anglo americani, e punto di riferimento per la guerra partigiana del nord Italia con il programma “La voce di Clorinda” tenuto dalla partigiana e scrittrice Alba De Cespedes, perpetuava il suo nome nella recente storia del Paese, ospitando di fatto il primo congresso dei partiti dell’Italia che intendevano chiudere definitivamente il tragico ventennio fascista. Intellettuali antifascisti di terra di Bari come Michele Cifarelli e Tommaso Fiore unitamente a intellettuali e politici convenuti da ogni parte d’Italia, tra cui citiamo il più importante Benedetto Croce, col “Congresso Di Bari” scolpirono la pietra miliare su cui si fonderà la vita democratica italiana.
In occasione dell’80° anniversario della celebrazione del Congresso di Bari alla presenza del Presidente Della Repubblica Sergio Mattarella, nell’androne del Palazzo di Città che col teatro Piccinni forma tutto un prospetto, sarà inaugurato un progetto artistico che fisserà per sempre quegli eventi. L’installazione, curata dal Professor Giuseppe Caccavale, docente di Arti murali, Poetica degli spazi e Disegno all’École Nationale Superieure des Arts Decoratifs di Parigi, all’accademie di Belle arti di Bari, consta di due epigrafi scolpite con la tecnica a spolvero nelle nicchie poste ai lati interni dell’androne, e mutua il titolo della relazione introduttiva al Congresso tenuta dal filosofo Benedetto Croce, “La libertà italiana nella libertà del mondo” e riporta parole che formano fondamenta della costituenda Repubblica Italiana che sarebbe venuta di lì a due anni, ma anche una frase di Aldo Moro presa dal discorso tenuto sempre presso il teatro Piccinni nel 1964, in occasione del ventesimo anniversario dei fatti. Hanno collaborato alla creazione delle “Nicchie di Memoria” un gruppo di studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bari, ecco i loro nomi: Laina Estrela de Jesus, Deborah Serafino, Diletta Marzulli.