DIGNITA’ RESPONSABILITÀ E SICUREZZA- IL MESSAGGIO DEL SINDACO FABBIANO PER IL 1° MAGGIO
Anche quest’anno, come già per il 1° Maggio del 2020, non ci sarà alcuna manifestazione in occasione della Festa dei Lavoratori, la pandemia, tuttora in corso, ci impone di continuare a tenere comportamenti responsabili e rispettosi delle limitazioni imposte dal Governo.
Eppure, mai come in questi mesi, il grido d’allarme che sale dal mondo del lavoro è stato tanto forte e tanto grandi le preoccupazioni per il futuro lavorativo di tante donne e tanti uomini e, soprattutto, di tanti giovani.
Ecco perché oggi, più che mai, il tema del lavoro, ma bisognerebbe dire del lavoro che non c’è o non c’è più, diventa il problema essenziale per quanti sono chiamati, a tutti i livelli, ad affrontare questa sfida epocale e a porre le fondamenta dello sviluppo di questa nazione nei prossimi trenta anni.
Noi Sindaci, quotidianamente, ci fronteggiamo con il tema della mancanza di lavoro, spessissimo, senza la possibilità di riuscire a dare risposte concrete alle domande dei cittadini che prima ancora che lavoro chiedono dignità. Bisogna ripartire dalla consapevolezza che non può esserci dignità se non c’è lavoro e che non può esserci una comunità, piccola o grande che sia, se non si riesce a garantire a tutti la stessa dignità come ci ricorda anche la nostra carta costituzionale che pone il lavoro a fondamento dei principi cardini della Repubblica.
Per questo motivo il mio augurio va a quanti vivono il disagio dovuto alla insicurezza di conservare il proprio posto di lavoro e a quanti ancora sono alla ricerca di trovarne uno, ai giovani e agli anziani che non sono nel mondo del lavoro accomunati, in questo difficile momento, dalla impossibilità di avere una serena vita fatta di rapporti sociali.
Infine, un ringraziamento a tutti i lavoratori che, nonostante le grandi difficoltà, hanno continuato a portare avanti questa nazione con senso di responsabilità e di abnegazione, in particolare a tutti i medici e personale sanitario, senza il loro sacrificio, spesso estremo, oggi probabilmente sarebbe un primo maggio ancora più triste.
(foto repertorio)
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