Di Enzo Carrozzini
Storie di smobilizzazioni patrimoniali utili ripianare bilanci comunali che rischiano di gravare sulle spalle di oltre duecento famiglie residenti tra Taranto e San Giorgio Ionico, anelli deboli della catena.
La vicenda ha inizio nel 2005, allorquando a seguito di cartolarizzazione (procedura che dal 2003 permette agli enti locali di procedere, tra le altre cose, alla dismissione di immobili di edilizia residenziale pubblica) il Comune di Taranto ha ceduto alla società Ca.ri.m srl, stabili siti nel capoluogo in Via Pio XII e via Napoli,e quattro palazzine in san Giorgio Ionico. Immobili assegnati in uso, sembrerebbe a mezzo bando, con regolare contratto sin dalla metà degli anni 80 a famiglie bisognose.
Oggi la società Ca.ri.m. in qualità di titolare degli immobili, rivendica i propri diritti di disporre liberamente dei beni e chiede alle famiglie assegnatarie di esercitare il diritto di prelazione all’acquisto, o in caso contrario di liberarli. Praticamente uno sfratto, atteso le condizioni economiche e oltre modo anagrafiche(trattasi di persone in avanti con l’età) degli assegnatari.
Ieri mattina anche San Giorgio Ionico è stata teatro delle preoccupazioni, (iniziate già nei mesi scorsi dagli assegnatari del capoluogo), ad opera delle 28 famiglie residenti negli immobili di Via Costa angolo Via Carducci, che supportate dalle sigle sindacali del Sunia e della Cgil provinciale di Taranto hanno indetto un sit in di sensibilizzazione rivolta all’amministrazione comunale di San Giorgio Ionico.
Il sindaco Cosimo Fabbiano nel corso della mattinata (come documentiamo nelle riprese video) ha ascoltato cittadini interessati e sindacalisti, indicendo successivamente una riunione nell’aula consiliare cui hanno partecipato una rappresentanza di tutte le parti presenti. Nel corso dell’incontro i vertici sindacali hanno Informato il sindaco di aver inviato al Prefetto di Taranto, una lettera contenente la richiesta di convocazione di tutte le parti in causa, Comune di Taranto, società CARIM, sindacati in rappresentanza delle famiglie interessate e Comune di San Giorgio Ionico alfine di una positiva composizione della vicenda. Il sindaco Fabbiano a fine dell’incontro ha precisato di aver rappresentato alle autorità di sicurezza pubblica tarantine nelle persone del Prefetto Dottor Demetrio Martino, e del Questore Dottor Giuseppe Bellassai la gravità sociale della situazione ricevendo rassicurazioni su una prossima presa in carico del problema ai fini di una equilibrata risoluzione. Ecco le sue dichiarazioni:
“Dopo aver ascoltato i sindacati e i cittadini ho assunto l’impegno formale di adoperarmi presso tutte le parti coinvolte perché venga convocato, quanto prima e compatibilmente con le restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria in corso, un tavolo di confronto per comporre in maniera definitiva questa annosa vicenda. Voglio ribadire, come fatto nel corso dell’incontro, – ha proseguito– che al di là della riaffermazione delle questioni di diritto che dovranno essere esaminate e chiarite nel confronto tra le parti, resta la vicenda umana di 28 nuclei familiari composti, in larga parte, da persone anziane e/o con patologie importanti ed è una vicenda che è lunga quasi quaranta anni. Ritengo che le istituzioni coinvolte debbano farsi carico di trovare una soluzione che, nel pieno rispetto delle ragioni giuridiche vantate dalle parti, assicuri il diritto di queste famiglie a vivere una esistenza decorosa e ad avere futuro sgombero, è il caso di dire, dalle ansie a cui questa vicenda le sta da tempo costringendo”.
Voglio ribadire, come fatto nel corso dell’incontro, che al di là della riaffermazione delle questioni di diritto che dovranno essere esaminate e chiarite nel confronto tra le parti, resta la vicenda umana di 28 nuclei familiari composti, in larga parte, da persone anziane e/o con patologie importanti ed è una vicenda che è lunga quasi quaranta anni. Ritengo che le istituzioni coinvolte debbano farsi carico di trovare una soluzione che, nel pieno rispetto delle ragioni giuridiche vantate dalle parti, assicuri il diritto di queste famiglie a vivere una esistenza decorosa e ad avere futuro sgombero, è il caso di dire, dalle ansie a cui questa vicenda le sta da tempo costringendo.
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