Di Enzo Carrozzini
Il prossimo 4 Maggio così come previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 Aprile scorso, avrà inizio lo sblocco parziale dei divieti di movimento e confinamento (il cd. Lockdown) introdotto dal Governo il 10 Marzo a seguito dell’aumento dei casi di contagio e dei decessi dell’epidemia da Covid 19.
La situazione vissuta in questi due mesi è stata inedita, tragica come sospesa in un limbo in cui quasi la totalità delle attività economiche si è fermata, milioni di lavoratori sono rimasti a casa, i contatti sociali si sono interrotti, ma nonostante le misure poste ad argine della pandemia, dal 21 Febbraio data del decesso della prima vittima ad oggi si piangono quasi 28 mila persone, con un numero di contagi che rasentano le 207 mila unità.
Il provvedimento che dà l’ avvio alla fase 2, ovvero il periodo di convivenza col virus, dispone la ripresa delle attività economiche suddividendo l’avvio in tre ordine di date che avranno inizio, per l’appunto, il 4 Maggio, il 18 Maggio e il 1° Giugno, oltre alla restituzione di una certa libertà di movimento individuale interdetta nel corso dei giorni caldi della pandemia, seguite da raccomandazioni e sanzioni in caso di contravvenzioni ai protocolli di sicurezza disposti.
Le preoccupazioni dei cittadini al cospetto di una durissima esperienza che ha influenzato e continuerà ad influenzare i loro comportamenti, è acuita dalle conseguenze economiche che sta producendo, basti pensare alle previsioni degli osservatori internazionali che prevedono per il nostro Paese il tracollo del Prodotto interno Lordo nell’ordine del meno 10/ 15 per cento, a voler essere ottimisti, accompagnati dall’aumento del debito pubblico il cui picco raggiungerebbe circa il 160 per cento, a seguito della serie di provvedimenti finanziari che il Governo sta ponendo in essere per mitigare le condizioni economiche di imprese e cittadini.
Insomma un periodo che fa tremare le vene ai polsi per le conseguenze che può portare con sé, perché, è bene ribadirlo, la pandemia non è vinta, sebbene l’andamento dei contagi e dei decessi abbia preso una decisa tendenza alla diminuzione, nondimeno il ritorno graduale delle attività delle imprese e dei lavoratori è dettato dall’urgenza di non dare il colpo esiziale al nostro sistema produttivo.
Lunedì 4 Maggio assisteremo al ritorno al lavoro di circa 4,5 Milioni di persone, è una notizia che si accoglie con speranza e , al contempo, preoccupazione, perché sarà lo studio dell’andamento dei contagi e dei, purtroppo, decessi fino al 17 Maggio, secondo passo previsto dalla normativa, a determinare gli atteggiamenti successivi delle Autorità politiche e sanitarie.
E’ opportuno rimarcare che non esistono provvedimenti in grado di contrastare o modificare gli eventi che stiamo vivendo, o meglio questi possono cercare di gestirli, ma è necessario ancora una volta ribadire che saranno i nostri comportamenti a determinare la riuscita dei delle previsioni disposte dal Governo, c’è una profonda correlazione tra provvedimenti legislativi e comportamenti individuali, e mai come in questo momento è opportuno considerare l’importanza del nostro agire in questa fase.
L’ inizio della fase due non vuol dire “liberi tutti”, ovvero il ritorno alla vita svolta fino a 70 giorni orsono, ma vuol dire continuare ad adottare comportamenti virtuosi di distanziamento sociale, prudenza nei rapporti verso coloro cui vogliamo bene, rigido rispetto delle norme sui luoghi di lavoro. Nel mentre assistiamo all’impegno delle Autorità Governative, non scevre da errori di forma e sostanza, al cospetto di situazioni drammatiche e per molti versi inedite, alle contrapposizioni e giochi sterili delle forze politiche le une contro le altre armate, prendiamo coscienza di come, in questo periodo, il nostro agire è cosi determinante per la nostra vita e quella degli altri.
Ritorna alla mente un passo del Romanzo de “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni, l’episodio comico del cocchiere Pedro e il Gran Cancelliere Ferrer che cercando di tenere a bada all’ira della folla devastata dalla peste e dalla carestia si mostrano ossequiosi nel mentre cercano di traversarla, con Ferrer che consiglia Pedro di avanzare cautamente (“Adelante Pedro con Juicio”).
Ma in questo caso non c’è nulla di comico, la folla inferocita è il virus e noi lo stiamo attraversando… Che la sorte ci sia amica.
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