Ringraziamo la signora Irene che ha voluto inviarci una testimonianza privata che ha segnato la sua vita e quella dei suoi cari. Un’esperienza diventata pubblica con una lettera aperta, e non se ne ricevono tante, in cui la gentile signora esprime tutta la sua gratitudine a persone che operano nella sanità pubblica per la compartecipazione e passione da queste profusa verso il coniuge nel decorso di una malattia terribile come la S.M. (Sclerosi multipla , una malattia degenerativa “demielinizzante” cioè che attinge il sistema nervoso centrale provocando delle lesioni in parti differenti degli emisferi cerebrali (donde il nome “multipla”) che causano la distruzione delle cellule interessate. La profonda umanità che traspare dalla missiva della signora Irene trova riscontro nell’equivalente operato delle persone che hanno accompagnato il marito nella sua sofferenza, una lettera che commuove e fa nutrire speranza, non soltanto per la presenza nel servizio pubblico di persone capaci di donare compassione e umanità ai malati e ai propri cari, sia pure nel difficile compito che si trovano a svolgere, e fa pensare sempre e comunque che anche se la sanità pubblica è sempre oggetto di critiche, vuoi per le scelte politiche di gestione vuoi per inadeguatezza delle persone impegnate, la differenza la fanno sempre le doti positive innate delle persone che il destina fa incontrare… Di Redazione
“UN GIORNO CREDI DI ESSERE GIUSTO E DI ESSERE UN GRANDE UOMO, IN UN ALTRO TI SVEGLI E DEVI COMINCIARE DA ZERO” (E. Bennato)
E’ proprio così che mio marito, Vito Passaseo, ancorandosi alla parole di questa canzone, ha trovato la forza di lottare contro la sua malattia.
Un uomo dinamico, pieno di vita e legato sin da piccolo alla passione per il calcio, a soli 37 anni, ha dovuto “COMINCIARE DA ZERO” e affrontare una dura battaglia con la Sclerosi Multipla.
Purtroppo, Vito non ce l’ha fatta e lo scorso 27 Luglio ha deciso di smettere di lottare, lasciando un vuoto incolmabile nella vita di chi gli è sempre stato accanto.
Solo ora, che comincio a realizzare che forse ha smesso di soffrire, trovando un po’ di pace e serenità, voglio dedicare due righe a delle persone speciali, dotate di tanto buon senso e umanità, che mi hanno sopportata e soprattutto supportata per tutto il decorso della sua malattia facendomi sentire meno sola e spaesata in alcune situazioni.
A tal proposito voglio citare alcune figure proffesionali dell’Asl di Grottaglie che ho avuto la fortuna di conoscere.
Nel 2002, quando ho dovuto affacciarmi a questo mondo, a questa critica realtà, mi sono ritrovata a dover compilare richieste, moduli e documenti vari non sapendo, il più delle volte, da dove dovessi cominciare; così che ho incontrato la dottoressa Paola Ferrari, un vero e proprio Angelo con la “A” maiuscola sempre disponibile e tanto umana.
Lei ha cercato, fin da subito, nel limite del possibile, di venire incontro alle mie richieste pur seguendo i soliti iter burocratici, mostrando il suo lato più sensibile.
E’ stata una delle prime persone che ha toccato con mano la situazione fin dall’inizio, guidandomi in questo brutto percorso, fatto di mille paure e preoccupazioni.
Un’altra persona a me molto cara, che mi e’ stata vicina sempre, intervenendo con tanta generosità e competenza, è il nostro medico di famiglia, il Dottore Antonuccio Guglielmo Dante.
Proprio tramite lui, ho avuto i primi contatti,seppur non diretti con le dottoresse Giuseppina Ronzino, Anna Maria Matichecchia e Alessia Arnese, alle quali rivolgo i miei ringraziamenti e tanta riconoscenza per la comprensione e pazienza dimostrata.
Poi ci sono quelle che io ho sempre paragonato a due ancore di salvataggio, la Signora Carmela Quaranta e la Signora Cira Piccoli, sempre pronte ad offrirmi il loro aiuto , mostrando fiducia nei miei confrontie cogliendo il reale disagio.
Un singolare ringraziamento lo rivolgo al medico chirurgo Dott. Giuseppe Tarantino, la bontà fatta persona, un grande cuore dietro un camice bianco.
E poi c’è lui , il suo infermiere personale, Enzo Scarano; non ci sono parole per descrivere con quanta amorevolezza e dedizione ha svolto il suo lavoro.
Non un semplice infermiere, ma un amico eccezionale.
Ci ha regalato anni di vero e puro affetto , non fermandosi a svolgere il ligio dovere ma andando oltre come solo una persona umile sa e può fare.
E’ stato per Vito un angelo , la sua ombra;
Riusciva a farlo sorridere, condividendo con lui l’hobby per il calcio, e lo rendeva partecipe di tutto ciò che succedeva nel quotidiano fuori da quella stanza.
Una figura importante anche per me, un buon psicologo, sempre pronto a fortificarmi e darmi consigli, capace di farmi rialzare ogni qualvolta mi vedeva cadere.
Sempre presente, seppure non fisicamente anche con una semplice telefonata , sollevandomi da ogni dubbio e preoccupazione e sono davvero felice che Vito abbia donato a lui il suo ultimo sorriso.
Un grande grazie anche a Caterina, un’infermiera davvero affettuosa e agli Oss Elena, Anna, Rosetta e Mimmo.
Spero di aver citato tutti senza aver dimenticato nessuno , siete stati tutti Eccezionali.
Spesso si spendono brutte parole per la Sanità, ma io posso dire, per la mia personale esperienza , che non sempre è cosi, l’impegno e la dedizione per il vostro lavoro affiancati ed arricchiti dal vostro lato sensibile ed umano vi hanno resi straordinari.
IRENE E NICOLA
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