Di Enzo Carrozzini
LA FEE (FOUNDATION FOR ENVIRONMENTAL EDUCATION) è un organizzazione internazionale non governativa e no profit, la cui attività principale consiste nella diffusione, mediante attività di educazione, formazione e informazione, della cultura del buon mantenimento dell’ambiente. La sua componente italiana- FEE ITALIA-, costituita nel 1987, gestisce tra vari programmi, la concessione delle “Bandiere Blu” alle spiagge più pulite del Bel Paese, prevedendo in questo speciale riconoscimento il rispetto di rigidi parametri di valutazione riguardanti: la qualità delle acque del mare,impianti di depurazione funzionanti, la raccolta e gestione dei rifiuti, regolamentazione del traffico, cura dell’arredo urbano e dei servizi in spiaggia. Sostanzialmente è sottoposta a giudizio l’intera gestione e vivibilità delle località balneari. La nostra regione quest’anno oltre a confermare le località premiate nel 2011, arricchisce il proprio palmares con due bandiere aggiungendo Monopoli ( Ba) e Castro(Le). Ecco la lista completa: Rodi Garganico (Foggia); Polignano a Mare (Bari) Monopoli (Bari) Fasano (Brindisi) Ostuni (Brindisi) Otranto (Lecce) Melendugno (Lecce) Castro (Lecce) Salve (Lecce) Ginosa Marina (Taranto) Le provincia di Lecce fa la parte del leone con quattro località, quella di Bari aggiunge una bandiera con la nuova entrata Monopoli , Brindisi conferma le sue perle, risultano ancora penalizzate le provincie di Foggia e Taranto, la prima nonostante sia sede di località incantevoli del promontorio del GARGANO, sconta proprio la difficoltà nei collegamenti tra i vari paesi, e la seconda per le note questioni ambientali. L’assessore regionale al turismo Silvia Godelli, esprime soddisfazione per l’incremento della località premiate, a conferma delle politiche di programmazione operate dalla Regione di concerto con gli operatori del settore. Ovviamente c’è tanto ancora da fare ma l’assessore auspica di incrementare questo numero per l’anno prossimo, per cui sarà necessario, afferma : “impegnare sia i territori che i cittadini alla tutela e allo sviluppo delle spiagge”, e si dovranno altresì adottare tutti gli strumenti atti a “rafforzare tutti i parametri” in ossequio all’eco compatibilità degli ambienti. Non tutto rose fiori, ovviamente, perché il Paese sta vivendo una forte crisi recessiva e la Fiba, associazione degli imprenditori che riunisce gli stabilimenti balneari italiani, tramite il suo presidente, Tullio Galli, fa sapere che “Gli sforzi delle amministrazioni pubbliche e anche quelli delle imprese per dare una qualità ambientale generalizzata all’Italia rischiano di diventare vani se alle imprese non verranno date in tempi ragionevoli certezze sul loro futuro. In capo alla imprese pende, infatti, una corretta soluzione della questione del demanio marittimo, senza la quale le imprese hanno scarsa “aspettativa di vita”».