(Immagini Alessandro Uva)
di Enzo Carrozzini
“Ogni volta è davvero dura interpretare questa parte, ma la devo fare, è il mio omaggio e il ricordo… glielo devo”…
Con queste parole l’attrice e regista Floriana Uva descrive il suo stato d’animo allorquando si appresta a presentare la performance teatrale “L’identità smarrita- Alzheimer” di cui è autrice e protagonista.
Il titolo non lascia adito a dubbi, si parla di salute, del morbo Alzheimer, una malattia degenerativa delle cellule cerebrali che inizia con piccoli segnali di perdita di memoria fino ad arrivare al punto in cui un individuo non riconosce più i propri cari per poi non poter attendere alle attività quotidiane più semplici fino a consumarsi nell’oblio inconsapevole e disperato.
E’ un percorso straziante che risucchia in una sorta di vortice l’ammalato e i propri cari, in cui il senso di inutilità, frustrazione e vergogna per la persona sofferente corrisponde all’ incapacità di comprensione e di accettazione da parte dei suoi cari.
A tutt’ oggi l’Alzheimer è una patologia incurabile e i trattamenti adoperati riescono soltanto a contenerne i sintomi.. Stando cosi le cose assume fondamentale importanza la catena di solidarietà tra le famiglie di malati. In Italia, la Federazione Nazionale Alzheimer,( www.alzheimer.it) riunitasi in associazione senza fini di lucro, svolge la sua encomiabile attività per la promozione della ricerca medica e scientifica delle cause, sulla cura e assistenza per la malattia, oltre a fornire supporto e sostegno ai malati e ai loro familiari. Viene a formarsi, in definitiva, una catena di solidarietà umana che dona dignità alle persone in procinto di perdersi e sostegno ai familiari che assistono impotenti al loro declino psico fisico.
Il progetto “L’Identità Smarrita (Alzheimer) “ di Floriana Uva, è un impegnativo lavoro teatrale che affronta la difficile tematica della malattia si inserisce nel solco della solidarietà perseguita dall’associazione benemerita e può ascriversi, senza smentita, nel filone del teatro sociale e documentario.
Segnata essa stessa in famiglia dal dramma dell’alzheimer l’autrice ha tenuto a precisare:
” Non è uno spettacolo teatrale, non potrei spettacolarizzazione una malattia– Utilizzo il mezzo teatrale, un impianto di immagini, azioni sceniche e lettura di testimonianze, per informare e sensibilizzare, le musiche originali sono di Lorenzo Pescini,”.
Per poi proseguire ” Quanto smarrimento, quanti errori si commettono, involontariamente.
Ma come riconoscere i primi segnali? Vi siete domandati cosa pensa un malato di Alzheimer? Come vivere e comunicare con loro? La malattia sconvolge la vita del malato e, profondamente, anche di chi gli sta accanto.
Le statistiche rilevano una crescita esponenziale della malattia, nel mondo, ed io proseguirò questa missione per la diffusione di consapevolezza e solidarietà”.
La performance sara presentata Bari Venerdì 30 novembre alle ore 19.00,presso l’auditorium del Liceo Salvemini, i proventi della serata saranno devoluti a sostegno dell’Associazione Alzheimer di Bari.
Info Associazione Alzheimer Bari 080 5563647 329 1630860