di Davide Ndoj*
Ancora viva l’emozione per la tragedia di Genova con il crollo del viadotto autostradale che ha portato con sé 43 vite ferendone indelebilmente nel fisico e nella mente tantissime altre che, nuovamente, l’Italia è colta da un’altra ondata di dolore, la bomba d’acqua che ha sorpreso gli escursionisti sul greto del torrente Raganello nel territorio di Civita in provincia di Cosenza, una località pittoresca facente parte del Parco Nazionale del Pollino, al confine tra Lucania e Calabria.
In quella bellissima area naturale del sud Italia in cui l’Appennino meridionale conserva una sorta di naturalezza ancestrale che riporta ad ere antichissime di vegetazione rigogliosa come il Pino loricato, ricca di corsi d’acqua a carattere torrentizio che hanno scavato nelle rocce profondi canyon, si consuma la vita di 11 persone e ne ferisce altre 10, a causa di una piena d’acqua e fango provocata da una copiosa precipitazione avvenuta 400 metri più in alto.
Irresponsabilità? Imperizia delle guide? Scherzo del destino? Che cosa si può dire innanzi alla tragedia di vite umane spezzate così, in un momento di spensieratezza nel corso di una gioiosa mattinata di vacanze.
Le cronache narrano del pronto avviso da parte della protezione civile dal pericolo meteo, ma che si può dire innanzi all’ennesimo dolore che lascia sconvolti?
Come si fa a dire a una persona desiderosa di osservare la bellezza incontaminata della natura di fare attenzione ai pericoli della pioggia?
Non ho parole, son tremendamente addolorato per la fine di tutte quelle persone, ma sono sconvolto per la fine di Claudia. La mia cara, dolce amica Claudia, anche lei purtroppo vittima di quel maledetto gorgo che l’ha inghiottita. Claudia Giampietro era un giovane donna, bravissima e seria ballerina professionista che aveva preso parte a tantissimi eventi da me organizzati nel corso della mia attività di impresa di management e servizi per lo spettacolo, avrei preferito parlare di lei per decantare le sue qualità professionali, mai di scrivere che non c’è più, in un turbine di sentimenti che continua a sussurrarmi “non è vero”, nonostante le notizie dei media continuino a scandire il suo nome insieme alle altre sfortunate persone come lei.
Claudia ti voglio bene, ti vogliamo bene noi tutti di Armonia. Possono servire le parole di vicinanza e affetto per chi oggi piange con i tuoi cari la perdita della tua meravigliosa presenza? Riusciranno a colmare il senso di disperazione e impotenza innanzi alla imprevedibilità e al fluire, a volte, matrigno della natura? Forse il tempo mitigherà il dolore di non averti più con noi , ma il ricordo della tua splendida persona e del tuo dolce sorriso ci accompagnerà per sempre. Lacrime…
Davide
*Direttore Editoriale Giornale Armonia/Danza News. Ndoj.it