Anche quest’anno torna la Festa Patronale dedicata a San Giorgio Martire organizzata dalla Chiesa Madre di San Giorgio Jonico. Sarà di scena la tradizione: il triduo di preparazione spirituale, la processione con il simulacro del Santo Patrono, la Santa Messa in Piazza, le luminarie, i fuochi, i concerti bandistici. Ma non mancheranno iniziative culturali, sportive, gastronomiche, il lunapark, le esibizioni canore e musicali da parte di ‘artisti in erba’ del nostro territorio. Insomma torna la “Grande Festa” intrisa di religiosità, di devozione, di musica, di incontri e di tante potenzialità, che, a mio parere, vanno sempre di più e meglio messe a frutto. La Festa patronale deve essere una manifestazione appassionata di sentimenti religiosi e di radici culturali; un felice connubio tra religiosità popolare e folklore che ci permette di fare memoria e di riassaporare certe tradizioni senza le quali la nostra cittadina sarebbe un deserto senza storia, senza linguaggio, senza identità. La Festa, infatti, ha il gran merito di risvegliare la coscienza storica e l’identità culturale di un popolo che possono aiutare non solo a ritrovare le radici e la memoria, ma anche a recuperare la dignità, le storiche bellezze e la genialità di un territorio ricco di risorse che ha solo bisogno di promozione. I valori religiosi ed i costumi popolari, le usanze e i sapori passati, tramandati di generazione in generazione, oggi hanno bisogno di coniugarsi con elementi nuovi, più consoni all’evoluzione dei tempi; devono essere attraversati dall’intraprendenza, dal coraggio, dall’idea di rinnovamento, altrimenti nella complessa esistenza dell’uomo contemporaneo tutto rischia di apparire monotono e desueto. La Festa, insomma, deve riuscire ad attraversare il tempo e le esigenze della gente: pur presentandosi ogni anno identica per lo spirito, deve risultare nuova e coinvolgente, arricchendosi delle aspettative e dei desideri del territorio. Per questi motivi, quest’anno, il Comitato e gli organizzatori della festa hanno osato di più assecondando l’entusiasmo dei giovani, coinvolgendo le associazioni culturali ed ecclesiali in una prospettiva che mi piacerebbe definire “sinfonica”. Sorretti da una grande passione per la nostra città essi hanno presentato un calendario ricco di appuntamenti cercando di andare oltre il solito. Spero così che gli sforzi compiuti da parte di tutti e le risorse investite dall’Amministrazione comunale non svaniscano nel fumo dei fuochi d’artificio o in ‘quattro canzonette’, ma contribuiscano alla promozione di una città che ha un formidabile serbatoio di fermenti culturali, economici ed artistici. Per quanto mi riguarda continuerò a salvaguardare il valore primigenio ed autentico dell’evento religioso ed anche di vigilare affinché la Festa patronale non si trasformi in una fiera delle vanità o in una sorta di verifica del consenso, o ancora, in un trampolino di lancio di personaggi in cerca d’autore. Per tutti quelli che continuano a sognare una Festa in cui si ringrazia il Santo Patrono e come uno spazio aperto di espressione e di comunicazione, di creazione e partecipazione, di rinnovamento e promozione, di crescita e di coinvolgimento, l’appuntamento è per i prossimi 21, 22 e 23 Aprile. A presto. Don Giuseppe Ancora