di Enzo Carrozzini
Una libreria Laterza gremitissima sabato 5 Marzo a Bari, in occasione della presentazione del volume “Scusate il Ritardo -Una proposta per il Mezzogiorno d’Europa” per i tipi della Donzelli Editore, saggio di politica economica frutto della collaborazione tra Gianni Pittella, Presidente del gruppo dei Socialisti e democratici al Parlamento Europeo e il Professor Amedeo Lepore, docente di storia dell’economia alla Seconda Università di Napoli e Assessore alle attività produttive della Regione Campania.
Il titolo molto evocativo di una delle belle opere cinematografiche di un figlio del Sud come Massimo Troisi riproposta in forma ironica, ma è l’unica licenza che gli autori si concedono, perché dal saggio scaturisce la voglia di riscatto di una nuova classe dirigente che non si limita a fornire un analisi completa di tutte le criticità di cui soffre il mezzogiorno d’Italia ma si propone il progetto ambizioso di “presentare l’immagine di nuovo Mezzogiorno possibile che si può mettere in cammino e può avviare il proprio riscatto”. In buona sostanza l’idea di Gianni Pittella, forte dell’esperienza di incarichi ad alto livello in ambito istituzionale europeo e col concorso con studiosi ed esperti di politiche economiche, consiste nel dare sostanza allo sterile dibattito sulla annosa “questione meridionale“, ribaltando i luoghi comuni sulla ineluttabilità delle condizioni di inadeguatezza culturale e politica del Mezzogiorno (dovute senza dubbio a responsabilità delle classi dirigenti meridionali), mettendo a disposizione una vera e propria agenda di interventi mediante la quale il sud d’Italia si appresti a diventare motore di uno sviluppo in grado di coinvolgere tutta l’area mediterranea alla quale per motivi geo storici è intimamente legato, affinché, per usare la parola d’ordine, opportunamente, coniato dai coautori: sia dia vita a un” Mezzogiorno cuore d’Europa e del Mediterraneo”. E così che hanno visto la luce 11 Progetti elaborati da esperti, con la supervisione del manager Claudio Cipollini, che spaziano dalle infrastrutture materiali a quelle immateriali delle reti, dalla policy industriale all’agricoltura, dalla mobilità all’ecologia, dalle sone economiche speciali alle energie rinnovabili, dalla coesione sociale al contrasto della criminalità organizzata. Progetti ambiziosi da realizzare col concorso di fondi nazionali ed europei.
L’interessante incontro ha visto nel ruolo di moderatore il Direttore della Gazzetta del Mezzogiorno , Giuseppe de Tommaso, coordinando e rilanciando riflessioni sugli interventi dei relatori. Erano presenti: Mino Carriero, responsabile nazionale di Laboratorio Democratico (LABDEM), l’associazione che rappresenta l’anima riformatrice del Partito Democratico, del Dottor Alessandro Laterza, Vice Presidente di Confindustria con delega per il Mezzogiorno, il quale si è dichiarato ” attendista” alla luce del varo, da parte del Governo, del Masterplan per il Mezzogiorno, di Claudio Cipollini che ha illustrato genesi e ratio dei progetti di cui è coordinatore; Il professor Amedeo Lepore, coautore, ha svolto un interessante relazione sulla storia economica del mezzogiorno, sottolineando che la strategia per dare l’avvio di un nuovo sviluppo del meridione non possa prescindere da una visione complessiva dei problemi che assillano le Regioni Meridionali, (atteso che le esperienze passate abbiano confermato la dispersione dei fondi, esigui, destinati allo sviluppo economico anche per insipienza delle classi dirigenti locali), e che debbano essere imperniate su di un disegno complessivo di riforme Istituzionali, evocando la creazione di macroregioni. In ultimo Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia, ha concluso gli interventi dei relatori, seguito dalla fama di “non renziano”, ha tenuto a rivendicare l’autonomia decisionale dei territori, pur nel rispetto e nell’appoggio incondizionato al Governo Renzi, non facendo mancare qualche frecciatina polemica nei confronti dell”allenatore invidioso dei giocatori”, (ma si sà tra Gladiatore e Rottamatore i rapporti non sono idilliaci, ed è auspicabile un ritorno al dialogo per il bene della Puglia), manifestandosi possibilista con riserva sulla capacità dei Presidenti regionali di fare fronte comune.
Le attese conclusioni di Gianni Pittella hanno dato viepiù concretezza alle proposte contenute nel saggio, e sono frutto di una strategia che preveda la partecipazione cofinanziamento nazionale che siano sottratti dal computo del patto di stabilità, per la concessione delle quali il Governo Renzi sta dando battaglia a livello europeo, anche perché sono frutto dell’accordo col gruppo del PPE, dell’elezione di Jean Claude Junker a Presidente della Commissione europea. Sulla questione immigrati Pittella ha sostenuto la necessità di continuare sostenere lo sforzo della Grecia, imponendo alla Turchia di utilizzare le risorse concesse dall’ U.E. per l’accoglienza dei profughi. La panoramica sulle vicende internazionali ha riguardato la questione siriana per la quale ha dichiarato “senza ipocrisie, è prioritario un fronte unitario contro il nemico Comune Stato Islamico”, procrastinando in un secondo momento l’uscita di scena del Presidente Siriano Bashar El Assad, al pari di un intervento italiano in Libia, paventato in questi giorni dall’informazione, che dovrà essere subordinato a una richiesta ufficiale del governo di coalizione libico la cui costituzione è ancora in alto mare, e godere dell’egida dell’Onu. Il pasasaggio sul livello nazionale ha visto il Presidente del Pse inteso a sostenere il progetto riformista del Pd al Governo , “non c’è alternativa al Governo Renzi, ad un governo che si sta caratterizando per tante riforme al quale- ha proseguito- si sta opponendo soltanto distruzione”.