“L’inaugurazione della Sala Aldo Moro del Parlamento europeo ci riempie di gioia. Aldo Moro è ormai riconosciuto tra i grandi d’Europa”. Lo dice Gero Grassi, componente della Commissione parlamentare sul caso Moro e vicepresidente dei deputati del Pd. Grassi sottolinea “l’alto profilo dei tributi dati oggi a Moro da personalità delle istituzioni italiane ed europee” e ricorda che “questa giornata celebrativa è frutto dell’impegno della Commissione per far emergere le verità nascoste sull’omicidio di Moro ed anche dell’opera di sensibilizzazione sulla sua azione politica portata avanti dal Partito democratico”. Il parlamentare Democratico aggiunge “di aver apprezzato molto le parole di Maria Fida, la primogenita di Aldo Moro”, la quale sostiene Grassi, ha parlato di “una giornata festosa nella quale la dedica a suo padre di una sala del Parlamento europeo, per qualche ora, l’ha fatto come tornare in vita: quando la speranza avanza, le tenebre del dolore non possono prevalere e non prevarranno”.
Parlamento Europeo intitola sala a Aldo Moro, On.Gero Grassi : “Aldo Moro è uno dei grandi d’Europa, a Bruxelles rappresenta l’Italia migliore”.
Armonia è un etimo stupendo! Il creatore delle parole non poteva inventare altro termine per esprimere il concerto di bellezza che insiste in esso. Armonia in un insieme di note, di strumenti, armonia di una comunità di persone… E’ davvero difficile che nella società in cui viviamo, di questi tempi, regni armonia, poiché sembra che il bisogno ancestrale più intimo e infimo di ogni persona sia quello di ferie e imbrogliare il proprio simile, invece di privilegiare il rapporto ed il dialogo,per l’ appunto, in una società che è contrapposta per idee ed interessi di casta, credi religiosi e politici. Armonia sta operando affinchè il confronto di idee nella piccola comunità di San Giorgio, possa tradursi in arricchimento culturale dei lettori e di chiunque vorrà avvicinarvisi. Anche la presenza di una modestissima ma appassionata (perchè è soltanto passione che muove la redazione) realtà editoriale contribuisce a formare “bene comune”. E il bene comune sarà l’unica lucida follia che la redazione vorrà contribuire a perseguire.