Li potreste incontrare prima di quanto crediate, e vi piaceranno. Si tratta dei microgreens, plantule commestibili che possono essere raccolte dopo soli 7-21 giorni dalla germinazione dei semi.
E’ la nuova frontiera dell’alimentazione, qualcosa che viene dopo la quarta e quinta gamma, termini usati per indicare gli ortofrutticoli confezionati e pronti per il consumo. Naturalmente non sono una novità assoluta, perché negli States apparvero nei menù degli chef già nei primi anni ’80. Ora però, il loro ciclo di vita decisamente ridotto rispetto ai loro colleghi “macro” e l’elevato valore nutrizionale, li ha resi estremamente interessanti. Oltre al fatto che presentano sapori intensi, colori vivaci e una buona consistenza.
Già, ma che piante sono? Si va dalla senape rossa alla rucola, dalla bietola rossa al basilico rosso, dall’erba cipollina al pisello, ma scordatevi il sapore tradizionale. I micro-ortaggi possono essere di sapore parecchio più evidente e concentrato dei corrispettivi ortaggi adulti, ma anche neutri come nel caso della cima di rapa o dello spinacio. Un elenco nient’affatto esaustivo e costantemente in crescita, allungato dalla continua ricerca di nuove specie caratterizzate da forme belle, colori evidenti o sapori nuovi. Senza considerare che specie solitamente non consumate fresche come i cereali, il lino, il girasole potranno finalmente essere apprezzate allo stato nascente.
Alcuni esemplari saranno visibili (non solo in fotografia) nella mostra allestita nelle sale sottostanti il Fortino Sant’Antonio a Bari. La mostra si apre domenica 27 settembre, a partire dalle 19. Resterà aperta fino al 1° ottobre con orari 10-13 e 18-21. Ultima occasione per vederla la mattina del 2 ottobre, sempre dalle dieci alla tredici. Ma Microgreens e il racconto fotografico “più piccolo, più grande” non nascono per caso. Si tratta di un progetto finanziato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e realizzato dal Dipartimento di scienze agro-ambientali e territoriali dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e dall’associazione Ortinnova. Una scommessa che nasce anche per Expo 2015. In queste plantule potrebbe esserci una parziale risposta ai temi dell’agro-biodiversità e della sicurezza alimentare, ma anche una dimensione commerciale. Di questo e di altro si potrà discutere ammirando lo spettacolo della vita che cresce grazie ad immagini in fotografia time-lapse (ad intervallo di tempo). Tutto a Bari.
La progettazione e l’allestimento della mostra sono a cura di ECO-logica, la società barese distintasi per l’approccio innovativo alle questioni ambientali.
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