A Taranto la cultura muoree non ce ne stiamo neanche rendendo conto. Quello che dovrebbe rendere la nostra città un esempio per le altre lo abbiamo eliminato. E purtroppo sì. Parlo del conservatorio Giovanni Paisiello di Taranto. Fin dall’anno scorso professori, personale segreteria, studenti e genitori lottavano perché l’Istituto diventasse di proprietà dello Stato in modo da godere degli stessi vantaggi degli altri Conservatori d’Italia. Vengono poi promessi all’Istituto 1.000.000 di euro a testa dallo Stato, dalla Regione Puglia e dalla Provincia, per un valore complessivo di 3.000.000 euro per l’anno 2015-2016. E poi … ci ritroviamo con quasi tutto il corpo docente a casa. Con qualche professore ancora non mandati a casa. Perché 58 professori sono stati licenziati al ridosso dell’inizio dell’anno. Come si può iniziare un anno accademico con pochissimi professori nell’Istituto?
Lo Stato ha fatto del male non solo ai professori e agli studenti ma soprattutto alla città che ha perso l’occasione di continuare a sostenere il prestigio dell’Istituto.
Ma parliamo anche un po’ degli studenti. Io come studentessa dell’Istituto se non cambia niente dovrei continuare i miei studi al Conservatorio di Monopoli o a quello di Lecce. Io sono nel livello Intermedio ma se consideriamo quei poveri ragazzi che devono iniziare l’Ottavo anno o che quest’anno dovrebbero diplomarsi…
Come si può cambiare professore dovendo affrontare un esame decisivo per il percorso musicale?
Tutto questo ce lo spiegherà lo Stato. Comunque aspetteremo e spereremo che qualcosa cambi. Mancano ancora due mesi all’inizio dell’anno accademico e ce la faremo.
Alessandra Massaro
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