di Eleonora Arnesano
Non è facile, in un periodo come quello che stiamo vivendo, invitare i nostri lettori a fare l’ennesimo sforzo per esprimere il loro voto. Il Bel Paese è stato ammorbato da una classe dirigente più dedita al tornaconto personale che al tanto decantato “bene comune”, parola tanto inflazionata quanto vilipesa nella sostanza e usata a sproposito da improbabili “personaggi in cerca d’autore” . Privilegi, consorterie, ruberie, hanno inferto un duro colpo alla dedizione con la quale gli italiani si recavano al voto riscontrando, nel passato, percentuali di affluenza alle urne tra le più alte in Europa, oggi non è più così vige disillusione e sconforto, e si corre il rischio che il partito uscente vincitore sarà l’astensionismo. Fatta questa premessa e considerate tutte le giuste motivazioni che ognuno di noi possa adottare, rivolgiamo con forza il nostro invito ai lettori a recarsi alle urne, in mancanza di un chiara indicazione dei cittadini le Istituzioni possono essere preda di appetiti e consorterie varie che fagocitano il voto interessato, col rischio che grandi decisioni vengano prese sulla pelle di tutti. Pertanto, ribadiamo l’invito al voto esprimendo la preferenza per l’opzione che si sente più prossima. Le nostre città, la nostra Regione richiedono guide forti motivate e trasparenti controllate dai cittadini, ci sono tante questioni aperte da risolvere ne va di mezzo il futuro dei nostri territori, il gioco della democrazia è questo, non facciamoci rinchiudere in casa sperando nell’ avvento di uomini della Provvidenza, le cui nefaste attitudini abbiamo già avuto modo di sperimentare. Un voto per invertire la tendenza per mettersi alle crisi morali ed economiche….