E’ ormai imminente il pronunciamento della Corte Costituzionale sul ricorso promosso dalla FLP tendente ad accertare l’incostituzionalità del blocco dei contratti del pubblico impiego, scaduti da ben 6 anni.
Dopo la sentenza dei giorni scorsi sulla mancata indicizzazione delle pensioni molti soloni si stanno agitando per cercare di indirizzare la sentenza della Corte, preannunciandone effetti devastanti sui conti pubblici, ed altri invece cercano di prendersi meriti su iniziative che non solo non hanno fatto, ma che hanno anche a suo tempo osteggiato.
In tale direzione si muovono incredibilmente anche CGIL CISL e UIL che dopo i silenzi e le omissioni di questi anni, che tanti danni hanno provocato ai lavoratori di questo paese, improvvisamente riprendono la parola e lanciano una ciambella di salvataggio al Governo.
Cosa propongono infatti? Guarda caso che il Governo si impegni a far riprendere la contrattazione in modo che (ma quanto sono furbi…) verrebbero in questo modo meno le premesse alla base dell’imminente pronunciamento.
Niente però dicono sulle risorse da stanziare, sul recupero del potere d’acquisto dei lavoratori, sulla ripresa della contrattazione per sanare gli effetti devastanti delle incursioni legislative di questi anni sul salario di produttività, sul diritto alla carriera ed alla salute.
E non potrebbero farlo perché a differenza di noi, che abbiamo presentato le piattaforme per il rinnovo dei contratti già 2 anni fa, loro ben si sono guardati dal farlo.
Se qualcuno pensa di svuotare di contenuti la nostra iniziativa con un apertura di trattativa tardiva e posticcia, su materie residuali, senza risorse stanziate e senza recupero del potere d’acquisto, ha sbagliato i suoi conti e dovrà darne ragione a più tre milioni di lavoratori pubblici alle prese con stipendi sempre più bassi.
Vogliamo un contratto vero, il recupero di quello che ci è stato sottratto in questi anni, e quello che ci spetta per il periodo di riferimento da rinnovare. Se il Governo è disposto a farlo ci convochi subito e faccia partire un vero negoziato.
Altrimenti è la solita truffa all’italiana!
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