Di Enzo Carrozzini
“Lo studio della storia è importante perché ci aiuta a capire il presente”, abbiamo letto o ascoltato un infinità di volte questa inconfutabile verità. La storia ha impresso la direzione alla società in cui viviamo, ne ha sviluppato strutture e mentalità, condizionato i rapporti tra le persone determinando folgoranti trionfi quanto cadute nella polvere (parafrasando Alessandro Manzoni in una sua celeberrima ode), ma non tutti ne sono consapevoli o interessati, preferendo coltivare le proprie attitudini seguendo altri generi di proposte “culturali” all’insegna del “mordi e fuggi” laddove risulta vellicata ogni parte del corpo eccetto quella cerebrale. La prova lampante è costituita dall’offerta televisiva che ci viene propinata ogni giorno e che buona parte dei nostri connazionali segue, non potendo permettersi altre forme di svago intellettuale, con lodevole eccezione del canale monotematico di Rai Storia. La storia crea i destini dei popoli e riverbera capillarmente i suoi effetti su ogni spazio dei territori quale effetto di sasso nello stagno, le storie locali costituiscono i cerchi concentrici di quella cosiddetta maggiore che non sono certo di minore importanza ai fini della conoscenza e comprensione degli eventi stessi. Oggi riusciamo ad apprendere la complementarietà della storia locale e del suo territorio con quella nazionale grazie alla profusa passione di intellettuali , storici, studiosi, che con lavoro certosino sollevano la polvere dei secoli dagli archivi storici ricostruendo storie di persone, alberi genealogici, e patrimoniali, alfine di donare coordinate di comprensione, consapevolezza e finanche di orgoglio.
A Riccardo Riccardi, ad esempio, si deve la riscoperta della storia proto industriale olearia della provincia barese con la narrazione della vita di Felice Garibaldi, fratello dell’Erode dei due Mondi, o dell’impulso dato all’industria olearia da Pierre Ravanas stabilitosi a Modugno. sullo sfondo la formazione della nuova classe dirigente quella borghesia che partendo dalla commercializzazione dei prodotti agricoli col Nord Europa, assumerà un ruolo determinante nello sviluppo economico locale. Su queste storie si incardina l’evento di Venerdì 17 ottobre, alle ore 19, nella prestigiosa chiesa del Purgatorio di Modugno, in piazza del Sedile in occasione del quale il giornalista terrà una conversazione sul tema “La Borghesia Mercantile in Provincia di Bari tra metà Ottocento e inizio Novecento”. E di queste storie non se ne avrà mai abbastanza.
Introdurrà e modererà il presidente della Pro Loco di Modugno, Michele Ventrella, con l’attrice Floriana Uva a interpretare alcune pagine delle opere del giornalista barese. Evento patrocinato dal Comune di Modugno, in collaborazione con l’Associazione Pro Loco e l’Opera Pia modugnese.. Ingresso libero.