di www.ansa.it
Tra i tifosi protagonisti degli incidenti anche ‘Ivan il terribile‘ Serbia Albania choc. Il match valido per le qualificazioni a Euro 2016 è stato sospeso per incidenti sugli spalti e sul campo di Belgrado dopo che vi era calato un drone con bandiera della Grande Albania con una scritta inneggiante all’autonomia del Kossovo. In un’invasione di campo un tifoso locale ha anche colpito con una sedia il giocatore albanese Balaj.
Orfi Rama, fratello del Premier albanese Edi Rama è stato arrestato nei pressi della tribuna vip dello stadio del Partizan a Belgrado perche’ sospettato di essere stato l’organizzatore della messa in scena. Orfi è stato poi rilasciato e sarebbe in viaggio verso Tirana. Ne ha dato notizia la Tanjug citando una fonte del ministero dell’interno serbo. La stessa agenzia cita l’emittente tv albanese News24, secondo cui Olsi Rama e altri tre albanesi sarebbero stati trettenuti per circa 40 minuti dalla polizia di Belgrado, prima di essere rilasciati.
Fra i supporter della Serbia che hanno invaso il campo a Belgrado c’era anche Ivan Bogdanov, detto ‘Ivan il Terribile’, ovvero uno dei capi ultrà che avevano capeggiato gli incidenti che, a Genova, portarono allo stop della partita Italia-Serbia del 2010. Proprio per questo Bogdanov aveva finito di scontare ad aprile un anno e 11 mesi di carcere. Ora foto pubblicate da alcuni ‘media’ serbi lo ritraggono fra gli invasori, nell’impianto del Partizan.
Il ministro degli esteri serbo, Ivica Dacic, ha duramente condannato l’incidente allo stadio di Belgrado che ha portato ieri sera alla sospensione della partita Serbia-Albania, parlando apertamente di “provocazione politica premeditata”. “Una cosa del genere non e’ mai accaduta in nessun campo di calcio. Attendo di vedere come reagiranno l’Unione europea e la Uefa, poiche’ se fosse stato un serbo a far volare la bandiera della ‘Grande Serbia’ a Tirana o a Pristina, la cosa sarebbe gia’ nell’agenda del consiglio di sicurezza dell’Onu”, ha detto Dacic al quotidiano Blic. “Il tutto ha assunto una dimensione politica, e si tratta di una provocazione politica”, ha aggiunto. “La Serbia non ha alcuna responsabilita’ per la sospensione della partita”, ha sottolineato il ministro degli esteri. Anche il ministro dello sport e della gioventu’, Vanja Udovicic, e’ intervenuto su quanto accaduto allo stadio di Belgrado, definendo l’incidente con la bandiera della ‘Grande Albania’ una “perfida provocazione di estremisti”. Si e’ trattato – ha detto – di un “brutale abuso dello sport da parte di estremisti albanesi”. www.ansa.it