Di Enzo Carrozzini
Ritorniamo a parlare del social Network Face book, per segnalare l’esistenza di pagine che colpiscono duramente la sensibilità di chi naviga in quella nuova fiera virtuale delle vanita’. Ci domandiamo chi si nasconda dietro i nomi di fantasia che talune persone adottano per nascondere la propria identita’. Il contenuto delle pagine, invece, mostra senza dubbio una psicologia tormentata, in cerca di emozioni e riconoscimenti fittizi che il social network per sua stessa natura , come sappiamo, è in grado di fornire. Non vorremmo fare pubblicità a queste pagine, riscontriamo soltanto che annoverano un numero considerevole di adepti, a conferma di quanto possa essere pericoloso il Social network, e quante persone psicologicamente disturbate si trovino in questo mare magnum. Stiamo parlando della pagina “I can fly”,(tradotto dall’inglese: Io posso volare). Ma non lasciatevi ingannare dal titolo dolce ed evocativo della pagina, perché le immagini e i commenti sono di una crudezza che offende il buon senso , non le descriviamo perché vogliamo sottrarci alla trappola che questi mentecatti ci vogliono tendere. Un sito dichiaratamente xenofobo e razzista merita la soppressione, e un avvertimento : mamme , papà non abbandonate i vostri figli in preda ai deliri di questi animali, controllate sempre le pagine in cui navigano, adottate sistemi per inibirne le visioni. Abbiamo seri motivi di pensare che chi amministra ed è deputato al controllo del Social Network debba imporre agli iscritti una sorta di decalogo morale che imponga loro di pagare anche conseguenze economiche quando si violano i suoi contenuti, ma poi i miliardi di iscritti calerebbero paurosamente. Ma allora è tutto un business? Purtroppo sì.