di Enzo Carrozzini
Il nostro Giornale è una infima realtà nel mondo della editoria on line, un piccolo guscio di noce nel mare Magno del web, in cui sono abituati a navigare giganti sostenuti da finanziamenti pubblici e privati, conosce i momenti bui della mancanza di “ossigeno” anche solo per mantenere la struttura, figurarsi per onorare le collaborazioni dei redattori, e sopravvive a questa ineluttabile condizione a colpi di passione pazienza e privazioni in attesa di momenti migliori. Ma non può in alcuna maniera rallegrarsi se una testata storica come l’Unità, il quotidiano fondato da Antonio Gramsci , già organo del partito comunista Italiano , e , seguendo le sue trasformazioni , diventando mezzo di informazione di riferimento per iscritti e simpatizzanti del partito Democratico, non è più presente in edicola dal 1 Agosto scorso.
Gli ottanta lavoratori del giornale per continuare a mantenere il contatto con i lettori, sebbene soltanto coloro che abbiano possibilità di una connessione internet, hanno creato un sito all’indirizzo unita.info/ per mezzo del quale diffondono editoriali dei lavoratori e messaggi del comitato di redazione , informando i lettori sugli sviluppi della vicenda che ha visto sospendere le pubblicazioni in forma cartacea e on line del giornale, a seguito della messa in liquidazione, nel giugno scorso, della sua società editrice, la Nie. Ricordiamo che i liquidatori riunitisi con i soci della società editoriale, a fine Luglio, avevano cercato di mantenere in vita il giornale in attesa della migliore definizione delle proposte di rilancio della testata offerte dall’ azionista di maggioranza, tentativo miseramente naufragato a seguito del rifiuto degli altri azionisti di seguirlo nell’avventura. Nel frattempo la segreteria del Partito Democratico riconoscendo alla testata un potenziale valore editoriale ed economico da non disperdere, avrebbe assicurato l’impegno di ridare un futuro al giornale, tanto che ci si aspettano novità per gli inizi del mese di Settembre. A questo punto entra in campo il Cdr del giornale che , mediante un’ editoriale pubblicato oggi – di cui riportiamo collegamento –
chiede di rendere pubblici i verbali sulla tumultuosa assemblea determinante la sospensione delle pubblicazioni, e nel contempo contesta l’inibizione all’accesso da parte dei giornalisti alla sede nazionale del giornale e al server del sito, dichiarando che sono pronti a tornare a lavoro per non disperdere il patrimonio dei lettori, e poiché impedendo loro questo diritto si perpetuerebbe un “secondo killeraggio” dopo quello della avvenuto a fine Luglio. I giornalisti dell’Unità “vogliono riprendere la parola” scrive il Cdr, proprio in questo periodo in cui si decide il loro destino ed è giusto concedere loro “voce“. Per questi motivi sosteniamo, dal nostro guscio di noce , i colleghi dell’Unità in questa battaglia di democrazia e solidarietà.
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