di Giulia Mezzolla
Il presente incontra il passato e si amalgama con esso: un’unione che da vita a questo prezioso romanzo a due voci. Queste sono quella di Sandra e di Juliàn, la prima una trentenne in crisi che decide di prendersi un po’ di tempo per riflettere sulla propria vita e sul suo futuro e il secondo un anziano sopravvissuto ai campi di sterminio di Mauthausen e ricco di esperienze da raccontare.
E’possibile che due vite tanto distanti possano trovare un punto d’incontro? Effettivamente sì. Nel dolce paesaggio offerto dalla costa meridionale della Spagna, inondata dal profumo di limoni, in un luogo dove i sensi suggeriscono che nulla di male potrebbe accadere, la giovane Sandra si scontra con una orrenda realtà a lei sconosciuta. Bisognosa di affetto e di attenzioni, la ragazza entra nella casa dei Christensen, una coppia di vecchietti affettuosi e gentili, in apparenza capaci di darle tutto ciò di cui lei ha bisogno. Il casuale incontro con Juliàn illuminerà Sandra, svelandole invece la vera identità dei Christensen. Ed è così che la protagonista scopre che i vecchietti che la hanno ospitata tanto amorevolmente erano stati in passato dei pericolosi nazisti, colpevoli della morte di tantissimi ebrei. Proprio come farebbe un nonno con la nipote, Juliàn svela a Sandra i crimini di cui la razza ariana si è resa colpevole impunemente. Sandra, a sua volta, volge lo sguardo su un argomento così lontano per lei, ma che adesso la riguarda in prima persona. Grazie all’aiuto dell’ anziano, la giovane cercherà di proteggersi al meglio e di prendere le distanze da chi ha scelto la via del male senza alcun rimpianto.
Il chiaro e lampante messaggio del libro è dunque quello di non fidarsi dell’ingannevole apparenza e superficie di ogni essere umano, ma di analizzarlo anche in tutta la sua sostanza, materia ed essenza.
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