Di Enzo Carrozzini
“Il coraggio chi non ce l’ha non se lo può dare “
A Chi non viene in mente questa frase di Alessandro Manzoni per descrivere il personaggio di Don Abbondio, curato di campagna, la cui codardia impediva di opporre resistenza ai “miti”consigli proferitigli dai bravi di Don Rodrigo affinché non celebrasse il matrimonio tra gli sposi promessi Renzo e Lucia?
Non si tratta di un romanzo però, e questi casi avvengono, purtroppo, quotidianamente in zone più sfortunate del nostro Mezzogiorno, perché oggetto di abbracci morbosi della malapianta della criminalità organizzata.Il fatto è accaduto il due Luglio a Oppido Mamertina in provincia di Reggio Calabria, così come riportato dal Quotidiano della Calabria, allorquando in occasione della Festa della Madonna delle Grazie, nel corso della processione, condotta in testa da autorità cittadine e militari, la statua della Madonna ha fatto sosta per circa un minuto innanzi alla casa di Peppe Mazzagatti, 82enne presunto boss della ‘ndrangheta, agli arresti domiciliari per motivi di salute.
Il comandante della locale stazione dei carabinieri una volta resosi conto che la sosta equivaleva ad una manifesta espressione di genuflessione alla causa mafiosa, ha subito abbandonato il corteo per svolgere ciò che la coscienza e il dovere di istituto gli imponeva, ovvero provvedere alla identificazione dei portatori, per individuare chi avesse dato l’ordine di fermata proprio in quel punto, ed inviare una informativa all’autorità giudiziaria. Il Vescovo di Oppido Palmi ha dichiarato che saranno presi provvedimenti serissimi. ll seguito lo scopriremo. Intanto esprimiamo gratitudine per il gesto di quel Comandante dell’Arma perché rivaluta, speriamo non in solitudine, l’immagine di uno Stato che, in talune zone, sembra impossibilitato a tutelare e presidiare il territorio. Non si sono spenti ancora gli echi delle fiere parole di Papa Francesco, due settimane orsono, che dalla piana di Sibari levò alta la sua voce annunciando la scomunica di mafiosi e di chi appoggia le loro pratiche immonde con le seguenti frasi :” La ‘ndrangheta è questo: adorazione del male e disprezzo del bene comune. Questo male va combattuto, va allontanato, bisogna dirgli di no. La Chiesa che so tanto impegnata nell’educare le coscienze, deve sempre più spendersi perché il bene possa prevalere“,eppure assistiamo ancora a manifestazioni palesemente contraddittorie di uomini che si dichiarano religiosamente osservanti. L’acquiescenza se non la contiguità alla criminalità organizzata è il massimo nodo scorsoio attorcigliato al collo del Sud, ma se la paura di Don Abbondio fa premio su molti concittadini perché ognuno è legato alla logica del “Tengo famiglia”, l’esempio di ” preti coraggio” e di onesti rappresentanti delle forze dell’ordine ci fa pensare che il nostro mezzogiorno può continuare ancora a sperare.
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