Dal 13 al 20 luglio, presso il Castello Stella Caracciolo di Palagianello (Ta), allievi provenienti da tutta Italia, si daranno appuntamento per partecipare allo stage dell’Apulia Musical 2014, un nuovo e imperdibile appuntamento per tutti coloro che aspirano a lavorare nel mondo del Teatro Musicale. Le lezioni saranno tenute da alcuni dei principali esponenti del musical italiano, tra i quali ci sarà la vocal coach della Compagnia della Rancia, Lena Biolcati.
“Questo è anche un percorso per noi insegnanti – ha affermato la cantante – e comporta delle grosse responsabilità. Prima di tutto, come per tutti nel mondo del musical, c’è il nostro lavoro tecnico per quanto riguarda il canto, la danza e la recitazione. Però non è sufficiente, c’è bisogno anche di supportare questi ragazzi, a volte anche dal punto di vista psicologico, perché è un lavoro non facile, che presenta tante difficoltà, tanti sacrifici, tanto studio e spesso sono lontani da casa”.
Dotata di una voce incredibile e dalle grandi potenzialità, Lena Biolcati esordì al Festival di Castrocaro. Questo successo le aprì diverse occasioni, tra cui la collaborazione con i Pooh, che per molti anni hanno collaborato con lei, in qualità di autori e produttori dei suoi lavori. Nel 1985 partecipò al Festival di Sanremo con un brano scritto da Roby Facchinetti, dal titolo “Innamoratevi come me” e l’anno successivo vinse, nella categoria “nuove proposte” con “Grande Grande Amore”, composto da Maurizio Fabrizio, con i testi di Stefano D’Orazio, supervisore artistico dell’Apulia Musical 2014.
“Il consiglio che darò ai ragazzi è quello di sempre, ovvero di puntare tantissimo sullo studio. Oggi c’è tanta concorrenza. Il musical in Italia è esploso sul finire degli anni ’90, anche se la Compagnia della Rancia si era fondata agli inizi del decennio in questione, con la Cuccarini e Ingrassia. Qui non c’è mai stata la cultura, come in altri paesi tipo Stati Uniti, Inghilterra o Germania, di incominciare le attività artistiche in senso globale. In queste nazioni è già previsto che si studi a largo spettro. In Italia siamo sempre andati un pochino a senso unico, nel senso che, intrapresa la danza si studia solo quella disciplina. Invece da quando è esploso il musical si è capito che è un bene essere preparati anche nelle altre materie e quindi sono nate le scuole. Oggi, però, c’è molta gente preparata, rispetto al passato. Quindi per pensare di entrare nel mondo del lavoro professionale c’è bisogno di prepararsi tantissimo e soprattutto non bisogna demordere. È tosto fare tutti gli studi e lavorare bene, ci vuole tanta forza, tanto carattere e tanto studio”.
Durante questo periodo i partecipanti impareranno nozioni, nuove tecniche e prenderanno maggiore consapevolezza di un ambito che racchiude al suo interno tre materie importanti, la danza il canto e la recitazione.
“Come dico sempre ‘non si esce imparati da uno stage’. Un lavoro del genere, serve sicuramente per acquisire nuove informazioni e aprire dei file nuovi, perché uno scopre che ci sono nuovi aspetti, che ci sono altre esperienze che si possono fare, che non erano considerate e nuove tecniche di lavoro che non si erano affrontate. Uno stage è fondamentale perché ti dà una visione maggiore rispetto alla tua crescita e al tuo percorso didattico”.
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