Di Giuseppe Lombardo
Il caldo afoso asciugava le gole dei soldati nella sperduta frontiera messicana, quando all’improvviso il comandante fece un cenno e
dopo pochi minuti ognuno d’essi acquietò l’arsura con una gelida birra. Chissà quante volte abbiamo provato gli stessi piaceri di quei soldati, mentre gustavamo una birra in una giornata calda! Infatti, in molti paesi è abitudine bere una birra quando si ha sete. Questa gustosissima bevanda, trova consensi in ogni fascia d’età. Amatissima dai giovani nelle loro serate ai pub, amata dai meno giovani, dalle persone anziane e dalle donne. Durante un mio recente viaggio in Finlandia, sono rimasto affascinato nel vedere come molte donne gustavano una birra ad ogni ora del giorno mentre se ne stavano sedute nei meravigliosi pub di Helsinki. La birra è un patrimonio storico-culturale ed è la bevanda di tutti indipendentemente dalle classi sociali. Nessuno rinuncia a questa affascinante bevanda dal colore dorato, dalla ricca schiuma bianca e dall’ottimo sapore amarognolo. La storia della birra è ricca di particolari ed è antica quanto l’uomo. È molto apprezzata da millenni, e in molte zone è diventata parte integrante della cultura locale. Purtroppo, soprattutto in certi paesi europei, la birra è diventata fonte di problemi per chi ne fa abuso. Bevuta con moderazione, invece, si fa apprezzare per le caratteristiche uniche e il sapore. Percorriamo insieme la storia di questa bevanda così diffusa. A quando risale? Come testimoniano tavolette cuneiformi ritrovate nel territorio degli antichi sumeri, in Mesopotamia la birra era nota già nel terzo millennio a.E.V. In quello stesso periodo, la si poteva trovare anche sulle tavole di babilonesi ed egizi. A Babilonia, dove se ne conoscevano ben 19 tipi, la sua produzione era regolata addirittura da leggi incluse nel Codice di Hammurabi. Alcune norme stabilivano, ad esempio, il prezzo della birra, e chi le violava era passibile di morte. Nell’antico Egitto la birra era una bevanda molto apprezzata, ed erano in molti a produrla. Proprio in Egitto gli scavi archeologici hanno portato alla luce la sua più antica ricetta in forma scritta. Ad un certo punto la birra cominciò ad essere prodotta anche in Europa. All’inizio dell’era volgare alcuni storici romani scrivevano che era diffusa tra celti, germani e altre popolazioni. I vichinghi credevano che persino nel Walhalla (la sala in cui, secondo la mitologia nordica, andavano gli eroi dopo la morte) le coppe degli uomini traboccassero di birra. Nel Medioevo in Europa la produzione della birra si spostò nei monasteri. I monaci europei migliorarono la tecnica birraia, introducendo l’uso del luppolo come conservante (ad esempio alcune birre belghe sono d’elevato spessore gustativo grazie alle tecniche dei monaci). Nell’Ottocento, con l’industrializzazione, la produzione della birra fu meccanizzata e questo segnò una svolta nella storia di questa bevanda. Poi accaddero alcune scoperte scientifiche molto importanti. Il chimico e microbiologo francese Louis Pasteur scoprì che il lievito che provoca la fermentazione della birra consiste d’organismi viventi. Questa, scoperta consentì un maggiore controllo della trasformazione degli zuccheri in alcool. Uno dei protagonisti della storia della birra fu il botanico danese Emil Christian Hanseno Per tutta la vita studiò e classificò diverse specie di lieviti. Uno degli obiettivi delle sue ricerche era isolare un ceppo puro di lievito di birra. In questo modo Hansen rivoluzionò letteralmente l’industria birraria. Ma è cosi difficile fare la birra? Per quanto sembri incredibile, lo è. Osserviamo brevemente cosa ci vuole per ottenere un buon bicchiere di birra. Come nasce la birra La tecnica birraia è cambiata notevolmente nel corso dei secoli e anche oggi ci sono differenze tra le varie fabbriche di birra. Ad ogni modo, in generale, quasi tutte le birre contengono quattro ingredienti principali: orzo, luppolo, acqua e lievito. L’intero processo si può dividere in quattro fasi: preparazione del malto, preparazione del mosto, fermentazione e maturazione. Preparazione del malto. In questa fase l’orzo è selezionato, pesato e ripulito dalle impurità. Poi è messo a macerare in acqua, il che è indispensabile perché avvenga la germinazione. Per la germinazione ci vogliono dai cinque ai sette giorni ad una temperatura di circa 14°C. Il prodotto finale di questo processo è il cosiddetto malto verde, che è essiccato in speciali forni. Il grado d’umidità del malto verde è abbassato al 2-5 per cento in modo da arrestare la germinazione. Dopo l’essiccazione, il malto è privato delle radichette che erano spuntate con la germinazione ed è macinato. A questo punto si può passare alla fase successiva. Preparazione del mosto. Il malto macinato è miscelato con acqua per produrre un infuso che è gradualmente riscaldato. Ad una certa temperatura gli enzimi cominciano a convertire gli amidi in zuccheri semplici. Questa fase dura oltre quattro ore e dà come risultato il mosto, che è poi filtrato per eliminare le impurità. Il passaggio successivo è la bollitura, che arresta l’attività degli enzimi. Durante la bollitura al mosto si aggiunge il luppolo per conferire alla birra il suo tipico sapore amarognolo.. Dopo aver bollito per un paio d’ore, il mosto vie; le raffreddato e portato alla temperatura necessaria per la fermentazione. È probabilmente la fase più importante. Grazie ai lieviti, gli zuccheri semplici presenti nel mosto sono trasformati in alcool e anidride carbonica. La durata della fermentazione, che in genere non supera una settimana, e la temperatura cui avviene dipendono dal tipo di birra che si vuole ottenere, a seconda che si tratti di una aIe o di una lager. Dopo la fermentazione, la birra appena prodotta passa in appositi recipienti posti nella cantina di deposito, dove è lasciata maturare. Maturazione. In questa fase la birra acquista il gusto e l’aroma tipici; l’anidride carbonica che è liberata le conferisce inoltre la sua effervescenza. La maturazione può durare da tre settimane a qualche mese, a seconda del tipo di birra. Alla fine è confezionata in fusti O in bottiglie ed è pronta per la sua destinazione finale: magari la vostra tavola! Ma quale tipo di birra vi va di assaggiare? La bevanda dai mille volti Il fatto è che esistono molti tipi di birra, alquanto diversi fra loro. Potete scegliere fra una birra chiara o scura, dolce o amara, a base d’orzo o di frumento. Il gusto della birra dipende da molti fattori, tra cui la qualità dell’acqua utilizzata, il tipo di malto, la tecnica impiegata e i lieviti usati. Una delle birre più famose è la pilsner (o pils), una classica lager color oro pallido. Questo tipo di birra è prodotto da centinaia di birrerie in tutto il mondo. La pilsner originale, però, è prodotta solo nella città di Plzen, o Pilsen, nella Repubblica Ceca. Il suo segreto sta non solo nella tecnica produttiva ma anche negli ingredienti usati: acqua di bassa durezza, malto d’ottima qualità e lieviti selezionati. – Vedi l’accluso riquadro. Un altro ottimo tipo di birra è la JiVèissbier o JiVèizenbier, una birra di frumento partiwlarmente diffusa in Germania. Le specialità britanniche sono la porter e la stout. La porter è una birra a fermentazione alta e ad alta gradazione ottenuta con malto torrefatto, che le conferisce un’intensa colorazione scura. È stata creata a Londra nel XVIII secolo. In origine doveva essere una bevanda “nutriente” per chi svolgeva lavori pesanti, come i facchini (porter, in inglese, significa appunto “facchino”). La stout, una birra molto scura e corposa resa famosa in Irlanda e nel mondo dalla famiglia Guinness, è una variante della porter classica. Esistono sia la stout inglese, una birra dolce che in genere contiene lattosio (uno zucchero del latte), sia quella irlandese, più secca, che è amara e ha una gradazione alcolica maggiore. Un altro fattore importante per molti che amano la birra è come berla, se da una bottiglia, da una lattina oppure alla spina. Agli americani in genere piace berla ghiacciata. Altri la preferiscono a temperatura ambiente o fresca e prediligono i locali in cui possono berla alla spina, spillata sul momento dai fusti. ..La birra è davvero una bevanda dai mille vblti. Bevuta con moderazione, può far bene alla salute: Contiene varie vitamine e minerali importanti, come riboflavina, acido folico, cromo e zinco. Stando ad alcuni esperti, un moderato consumo di birra può contribuire a prevenire disturbi cardiaci e problemi della pelle. Se scegliete bene fra tutte le marche e le varietà disponibili e se non esagerate, potete gustarvi una bevanda dissetante e dal sapore gradevole. Perciò la prossima volta che sedete davanti ad un bicchiere o ad un boccale di birra e ne osservate il colore dorato e la candida schiuma, ripensate alla storia affascinante di questa bevanda.