Di Gianbattista Tagliani * (@gian2910 dal Blog The Ghyan)
E’ ora. E’ ora che il premier incaricato Matteo Renzi tiri fuori gli attributi. L’incontro farsa con Beppe Grillo, ennesimo show sproloquio dell’ex comico (ex perché non fa più ridere), offre a Renzi un’opportunità notevole. Nonostante gli iscritti al M5S avessero espresso, a maggioranza, la volontà che il partito aprisse un canale di comunicazione con il governo nascente, il loro leader, applicando italicamente i principi fondanti la democrazia, se n’è fregato e pur accomodandosi al tavolo, ha negato l’apertura di un qualsivoglia canale. Uscendo dall’incontro per altro, Grillo ha confermato che a suo giudizio sia impossibile dialogare con questo sistema, per chi questo sistema vuole distruggere. L’opportunità di Renzi è dunque quella di poter dimostrare la sua leadership con autorevolezza.
In Italia s’è sempre equivocato sul concetto di democrazia. Si è sempre creduto che democratico fosse un provvedimento che non scontenta nessuno e che favorisce tutti o quasi.
Democrazia invece vuol dire che in una comunità di 100 persone, se 51 vogliono una cosa (eventualmente anche penalizzante la minoranza ma chiaramente nel rispetto della legge), il soccombente 49 la accetta e subisce.
L’incontro di oggi è la dimostrazione che forse, l’ingresso a Chigi senza passare dal voto , potrebbe rivelarsi un azzardo eccessivo per Matteo Renzi. Una legittimazione elettorale avrebbe garantito una forza d’urto decisamente maggiore alle sue iniziative. Ma ormai la frittata è fatta ed il Sindaco deve agire.
In Italia serpeggia uno strumentale quanto ipocrita pregiudizio sulle figure autorevoli perché sistematicamente confuse, in ragione dell’invidia, con quelle autoritarie o dispotiche. Matteo Renzi, la cui autorevolezza può esser minata dalla mancata legittimazione elettorale ha ora la grande occasione di affermarla attraverso la propria iniziativa politica. E’ troppo alto il rischio che ci si impantani ancora una volta sul dibattito sui mille “forse non avrebbe dovuto”, “i retroscena consiglierebbero una riflessione approfondita”, ecc.
A Milano si dice: hai voluto la bicicletta, adesso pedala. E pedala senza guardarti indietro Matteo, punta un obiettivo e conquistalo, senza proclami o frenetiche ricerche del consenso preventivo. A nessuno interessa lo scadenziario delle riforme. Che ci si dica che la legge elettorale o la riforma dello statuto dei lavoratori si farà in Febbraio o in Marzo non importa a nessuno. La gente è abituata e nauseata dallo Stato che promette e non mantiene, dalla PA che dice che paga i fornitori e poi non lo fa. Il premier incaricato eviti perdite di tempo come quella di oggi con Beppe Grillo.
Non c’è nessun obbligo morale, tantomeno legale a parlare con chi ti insulta e ti considera illegittimo. Se Renzi riesce a costruire una maggioranza si impegni senza sosta a realizzare gli obiettivi della stessa, e se la legge elettorale la si facesse a Maggio non credo che nessuno si straccerebbe le vesti.
Ma intanto, almeno una cosa, facciamola.
*Gianbattista Tagliani è Giornalista Blogger ed Analista delle Comunicazioni.