Di Ndoj Davide (Anno 3 – N.5)
Lo scorso 30 Aprile il Club dell’Inter di San Giorgio Jonico ha ospitato il capitano della squadra Javier Adelmar Zanetti. Tantissimi tifosi, oltre alla gente sopraggiunta per la curiosità di vedere un idolo di tale fama, hanno omaggiato il capitano con un’accoglienza mirabile: palloncini azzurri, cappelli dell’Inter, magliette e bandiere nero/azzurre hanno arredato il club dedicato a suo nome.
La visita di Zanetti, nella nostra città, è stata legata alla raccolta fondi perla Fondazione P.U.P.I. onlus, l’associazione fondata da Paula e Javier Zanetti per aiutare un’area veramente povera dell’Argentina: infatti, i coniugi, hanno creato uno spazio dove i bambini socialmente più svantaggiati e diversamente abili, ricevono, fin dalla prima infanzia, le attenzioni e l’istruzione necessarie.
Zanetti, dal suo canto, ha ringraziato: tutti i tifosi per la calorosa accoglienza, rimanendo molto sorpreso della grande torta che lo ritraeva; il sindaco, che diventato interista per una sera, gli ha consegnato una targa ringraziamento per l’impegno profuso in favore dei più deboli: i bambini; il presidente del Club ed il suo vice, Santo Calabrese e Michele Ancora, che lo hanno omaggiato con un premio per il suo impegno nel calcio e nel sociale, oltre che con l’assegno di 500€ in favore della sua Fondazione donato da tutti i soci. Il Club ha inoltre consegnato anche una targa a Mimmo Fulgido, organizzatore dell’evento. Armonia non si è lasciata sfuggire l’occasione per rivolgergli qualche domanda.
Ciao Javier, potresti parlare e spiegare ai nostri lettori del progetto Fondazione P.U.P.I.?
È stata creata 5 anni fa per i bambini del mio Paese, l’Argentina. È una fondazione dove i bambini bisognosi possono crescere meglio. La realizzazione di questo apparato di solidarietà si basa sulla convinzione che l’insieme degli sforzi delle singole persone può dare origine ad un contributo costante e consistente per cercare di risolvere tutti i problemi e, allo stesso tempo, per tentare di porre rimedio alla mancanza di partecipazione da parte dello Stato in quella zona (la campagna) e di cambiare l’indifferenza che caratterizza la nostra società moderna. In questo momento critico, è giusto pensare ad una chiara e salda azione programmatica, che si serva dell’istruzione e dello sport come strumenti in grado di agire direttamente sul bambino per ricreare certi legami.
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