Martedì 21 gennaio, presso la libreria Gilgamesh sita a Taranto in Via Oberdan 45, Luigi Pignatelli presenterà il corto “1055 – Una Magia senza fine”, scritto e diretto da Martina Manca, girato nel maggio del 2013 presso gli studi di Cinecittà, con la collaborazione di due artisti tarantini: Giuliano Doro (fotografo di scena) & Luigi Pignatelli (actor coach).
“1055 – Una magia senza fine è una dedica al mondo del cinema, in particolar modo agli stabilimenti cinematografici di Cinecittà, un luogo a cui guardare con rispetto, un luogo in cui i grandi registi del cinema, attraverso le proprie pellicole, hanno dato vita a miti, eroi e regine. Spero di riuscire a farvi emozionare attraverso questo viaggio onirico, indietro nel tempo, in cui i maestri del passato tornano a farci sognare e ci aiutano a fare diventare i nostri sogni realtà.”
Martina Manca, regista, è figlia del compianto Antonio Manca, eletto presidente di Cinecittà nel 1983 e poi divenuto direttore generale dell’Istituto Luce dal 1989 al ‘95.
“La vicenda autobiografica si arricchisce di echi e omaggi, in questo viaggio alla scoperta dell’universo di carne e celluloide, in cui il tempo si espande, nel ventre elastico della Musa. Immagini ritornano, come granelli di una clessidra rovesciata, nel segmento sensoriale di un circo senza fine. 1055, il civico dei sogni. 1055, la formula dell’immortalità. 1055, la scuola dei grandi. Mi era già capitato di lavorare come actor coach, sia per teatri della capitale che per il grande schermo, ma questa volta è stato diverso. Girare in mezzo alle stesse scenografie in cui i più grandi mostri sacri della decima Musa hanno partorito i propri capolavori è stato un immenso onore e ringrazio infinitamente la regista per averci scelto. Io e Giuliano abbiamo imparato tantissimo dagli attori e da tutti i professionisti coinvolti in questo progetto. Eravamo un corpo unico, che si lasciava incantare ed ispirare da ogni singolo elemento racchiuso nel microcosmo di Cinecittà. La prima volta che ho messo piede lì dentro, guardando il poster che ritrae Sofia Loren e Alberto Sordi sul set di “Due notti con Cleopatra”, mi è tornata alla mente una battuta che Totò pronuncia in “Che cosa sono le nuvole”, diretto da Pier Paolo Pasolini: “Noi siamo in un sogno dentro a un sogno”. E nel nostro sogno, sulla rotta di Federico Fellini, al quale il corto è un tributo, abbiamo incontrato il maestro Ettore Scola, con il quale, il primo giorno di riprese, il 20 maggio, abbiamo condiviso il set dell’antica Roma: “Che strano chiamarsi Federico!”, bellissima poesia di Federico Garçia Lorca, dà il titolo al documentario/film/oggetto misterioso che il regista Ettore Scola dedica all’amico e “faro” Federico Fellini, per ricordare il prossimo ventennale della sua scomparsa. Il maestro, con il suo inseparabile bastone, ci osservava attraverso lenti scure ed emanava professionalità e “magia senza fine” da ogni gesto ed espressione del volto.”
Il cast artistico si fregia anche della professionalità del maestro Sergio Garrone, di Paolo Lipartiti, Giacomo Volpe, Simone Olivi, Matteo Muzi, Federico Paolini e del maestro Ernesto G. Laura, saggista, critico, storico del cinema, ideatore di importanti rassegne e titolare di svariati incarichi istituzionali, regista e sceneggiatore.
Inoltre, l’attore e doppiatore Luca Ward ha prestato la propria voce per una delle scene chiave del corto.
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