di Angelo Riccardi
Sono state lunghe le ore di attesa per tutto il popolo di fede rossoblù, ma alla fine la fatica è stata ricompensata. Il ricorso alla Corte di Giustizia federale per la riapertura dello stadio Erasmo Iacovone è stata visionata, discussa, ed accolta positivamente. E’ pertanto ora ufficiale, la prossima partita di campionato valevole per la seconda giornata del girone di ritorno Taranto-Manfredonia vedrà l’apporto del tifo tarantino che come da tradizione farà da cornice al calcio giocato.
“E’ la vittoria di una città intera. Sono più carico prima”, sono state queste le prime parole a caldo del presidente del Taranto f.c.1927 Fabrizio Nardoni, che insieme all’avvocato Mongelli si è recato personalmente a Roma per assistere dal vivo all’esito del ricorso.
La III sezione del dipartimento interregionale attraverso un comunicato stampa ha quindi fatto sapere di aver deciso quanto segue:”Il ricorso è accolto, e per l’effetto annulla la sanzione della disputa di una gara a porte chiuse e ridetermina la sanzione nella sola ammenda di euro 3.000”.
Grande è l’orgoglio del presidente della squadra ionica che si è impegnato al massimo per rideterminare questa sentenza che agli occhi di tutti i tarantini sembrava assurda. Di fatti nella trasferta a Policoro, dove sono accorsi quasi mille tifosi per incitare la squadra, l’esplosione di alcuni petardi aveva fatto sì che la giustizia sportiva sanzionasse con una multa pecuniaria e la squalifica dello stadio il Taranto football club. Sebbene sul tifo rossoblù gravasse la recidività di tale azioni, l’incredulità e lo stupore di questa sentenza hanno riempito le ultime due settimane poiché c’è chi commettendo atti più gravi viene punito con molto meno.
Tutto questo ha spinto Nardoni a scrivere di proprio pugno una lettera al dottor Roberto Masucci, direttore dell’Osservatorio Nazionale per le Manifestazioni sportive, in cui elogiando il tifo organizzato tarantino che già da tempo si sta rendendo protagonista di grandi battaglie di civiltà e solidarietà, lo esortava ad esaminare attentamente il ricorso. “Quando il Taranto entra in campo, la città è in festa”, parole profonde e vere quelle di Fabrizio Nardoni che ancora una volta ha mostrato che il suo ruolo da presidente non è meramente politico o amministrativo, ma decisamente legato soprattutto alla sua grande passione per questa città e per questo sport. “Una delle poche occasioni di svago che questa comunità martoriata continua a conservare quasi per esorcizzare tutto il male che spesso è costretta a subire o anestetizzare. Così la squadra della città, quasi in maniera inconscia e forse anche suo malgrado, negli anni, è diventata l’icona di un territorio che cerca riscatto”, ha continuato a spiegare il primo dirigente rossoblù.”
Se il ricorso non fosse stato accolto, a perdere sarebbe stato il calcio stesso, ma anche, ed inevitabilmente soprattutto i tarantini. Da sempre martoriati con sentenze, punizioni e restrizioni, il tifo tarantino ha costantemente continuato a riempire gli spalti del suo stadio mostrando tenacia, voglia di reagire, e una fede indiscutibile. Sarebbe stata una grande perdita per lo sport non poter assistere alla prossima partita in programma Sabato 11 Gennaio alle ore 14.30, anche perché la stessa sarà trasmessa a livello nazionale da Rai Sport, e che vedrà la probabile presenza nell’impianto dell’arcivescovo mons.Filippo Santoro.
Si spera di assistere ad una gara avvincente in cui a vincere alla fine sia i tifosi stessi, che tramite il loro sostegno daranno spettacolo, mostrando che lo stadio può ancora essere il teatro della gente.
E come sosteneva lo slogan della campagna abbonamenti dell’attuale stagione calcistica tarantina “Il calcio senza tifosi perde la propria anima”, e pertanto privarsene sarebbe come avere uno spettacolo teatrale senza platea o un concerto senza pubblico, insensato.
Il ricorso accolto, rappresenta una piccola grande vittoria per Taranto e i tarantini, su cui gettare le fondamenta per costruire sogni di riscatto e gloria.
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