a cura di Rino Bizzarro
Sabato 18 Gennaio, alle ore 18,30, presso L’Eccezione – Cultura e Spettacolo di Puglia Teatro, a Bari, in Via Indipendenza 75, per la 45^ stagione artistica di Puglia Teatro, patrocinata dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, secondo appuntamento-spettacolo del nuovo ciclo di incontri su ‘Momenti di poesia – Letteratura e impegno’, a cura di Daniele Giancane, che questa volta avrà per argomento “Poesia e lingue dialettali – N. De Donno, P. Gatti, G. Stella Elia”; Rino Bizzarro interpreterà alcuni brani degli Autori presentati.
La poesia di Nicola De Donno è fortemente caratterizzata dalla sua scelta di usare il dialetto salentino, anzi magliese, volendo egli con ciò mantenere salde le proprie radici non solo con il suo ambiente originario ma anche riguardo al codice linguistico, di esso ritenuto componente essenziale. Lungi dall’intendere l’espressione dialettale come una forma limitativa di provincialismo culturale, De Donno la riteneva una logica conseguenza del particolarismo regionale che sempre ha contraddistinto la storia italiana, attribuendole una funzione assolutamente positiva, che può consentire alla cultura nazionale di accogliere e rispecchiare una pluralità di lingue e culture diverse. Il dialetto è quindi da lui considerato come la lingua degli affetti autentici, della spontaneità sincera, rispetto alla lingua nazionale destinata ad esprimere contenuti puramente utilitaristici, istituzionali o di scambio, che sono agli antipodi della poesia.
Pietro Gatti rappresenta uno dei punti più alti della poesia dialettale del Salento e uno degli acquisti più convincenti della poesia dialettale dell’intera Nazione.
Tutto il suo incedere sui sentieri della creazione lirica può essere contenuto in una antica ma sempre attuale verità: realtà come poesia e poesia come realtà.
Grazia Stella Elia è nata nel 1931 e vive a Trinitapoli, città di cui è la voce narrante. In Puglia Grazia ha insegnato per una vita, trasmettendo ai suoi alunni l’amore per la poesia e il teatro. Si è impegnata sin da giovanissima nello studio del suo dialetto, il “casalino” (perché un tempo Trinitapoli era denominata Casal Trinità), ed è stata motore generoso di eventi e iniziative culturali oltre che autrice di molti testi poetici e di saggi, scaturiti dal suo affetto e dalla sua valigia di ricordi per le tradizioni della sua terra e dalla sua appassionata ricerca dialettologica e folklorica.
*Direttore artistico di Puglia Teatro