Di Enzo Carrozzini
Tempi di esportazione di cervelli, la meglio gioventù italiana dopo aver studiato gira il Mondo in cerca di un’affermazione che in Patria non riesce a trovare. Ci si può imbattere in storie belle del tipo Erasmus,di geni nostrani che vengono carpiti da Paesi più lungimiranti del nostro che investono in cultura e ricerca e altre, forse ancora più belle, come quella della giovanissima ragazza protagonista di questa intervista, che si fa portatrice di valori di umanità e vicinanza al prossimo per contribuite a migliorare le condizioni di vita di popolazioni poverissime operando soprattutto coi bambini, in cambio soltanto di un arricchimento umano e culturale. Parliamo di Pamela Barbieri 20 anni, barese, che ad un certo punto della sua “lunga” esistenza ha deciso di privarsi di un’esistenza più comoda contrariamente a tante coetanee, uscendo dall’ala protettiva di mamma Tiziana e papà Pinuccio, i suoi genitori, per inseguire il suo desiderio di conoscenza del mondo. Il colloquio che segue è frutto di una corrispondenza in più riprese avviata sul social network FB, perché a dispetto della vulgata di “internet” connettore del mondo, ci sono vaste zone del globo più impervie come quelle in cui opera l’organizzazione per cui Pamela presta la sua collaborazione, le cui connessioni a internet latitano. E’ un ritratto che suscita meraviglia e ammirazione al tempo stesso.
Ciao Pamela, precisamente puoi dirci dove ti trovi in questo momento?
Ciao Enzo adesso mi trovo a Calcutta in India, non a caso considerata la capitale intellettuale, artistica e culturale di questo paese. Ti confesso che camminare tra i vicoli di questa città suscita emozioni contrastanti, si può sognare il passato ad occhi aperti, come trovare nel centro alberi secolari, ruderi diroccati come in un dipinto antico, imbatterti in grandi mercati di ogni genere di cibo aperti a tutte le ore del giorno, quanto rumori frastornanti di taxi e auto che sembra non seguano alcun segnale stradale . E’tutto così diverso dall’Occidente …ma allo stesso tempo affascinante !
Per quale organizzazione lavori e In che cosa consiste il tuo lavoro?
In realtà non lavoro per alcuna organizzazione in quanto sono una studentessa presso una scuola internazionale privata Norvegese. Ma non si tratta di scuola a livello teorico . Più precisamente faccio parte di un programma chiamato “Fighting with the poor “( traduzione di llottare con i poveri ) che include :un periodo di lavoro in cui devi cercare di guadagnare una certa somma per pagarti in maniera autonoma il programma che sceglierai, un periodo di studio, che include principalmente lo studio di storia contemporanea (e non solo) per prepararti ad affrontare le difficoltà che incontrerai negli altri continenti. Subito dopo c’è il periodo di Viaggio che dura 3 mesi ( Africa o Asia) in cui impari a conoscere i continenti e la loro cultura da (vivendo con le famiglie locali, chiedendo ospitalità e aiutarle nelle faccende domestiche e partecipando a progetti di volontariato nelle zone rurali) e, per concludere, un periodo di Volontariato di 6 mesi in cui si ha la possibilità di vivere direttamente presso le famiglie, condividere le conoscenze, imparare da loroe tanto altro ancora. Non è una semplice scuola ma un programma che ti cambia il modo di guardare il mondo, cominciando prima di tutto da te stesso. Ma come ogni scelta , si deve essere pronti a portarla a termine e, ovviamente, non è sempre semplice come si crede o si potrebbe pensare dall’esterno.
Che cosa ti ha portato a lasciare i tuoi affetti e dedicarti all’opera di volontariato?
É stata una scelta difficile sicuramente ma allo stesso tempo una delle migliori. Avevo appena terminato il Liceo Linguistico con il massimo dei voti, amavo studiare e non volevo fermare la mia curiosità per nessuna ragione al mondo. L’università non era per me e ne ero consapevole. Avevo
bisogno di guardare cosa stesse accadendo intorno a me con i miei stessi occhi, in prima persona e per seguire questa mia grande voglia di curiosità e libertà , ho dovuto lasciare amici parenti e la parte più importante, i miei genitori per un pò di tempo. E’ stato difficile , ho pianto per giorni chiedendo il perché non avessi scelto la strada spianata, ma dentro di me c’era qualcosa che mi rendeva felice perché stavo seguendo quello che avevo sempre sognato sin da quando ero alle scuole medie. Penso sia presente in ognuno di noi , non so se chiamarla Passione o Dedizione, ma è quel qualcosa che ti rende felice mentre la stai facendo , una specie di scintilla che si illumina.
Quale esperienza ti ha segnato maggiormente da quando presti la tua collaborazione?
Uno degli episodi che più mi ha colpito è stato trascorrere il Natale fuori casa . Come ogni nipote , non vedevo l’ora di andare a casa di Nonna la notte della vigilia e farla Felice , vederla sorridere mangiando tutto ciò che da giorni stava preparando per la Famiglia, ma non era possibile, ero in India ed era stata una mia scelta quindi dovevo assumermi le mie responsabilità. Ho scritto una lettera , che mi piace inserire nella mia raccolta lettere dall’oriente e mi piacerebbe condividerla con voi, ma mi rendo conto che in questo contesto c’è poco spazio.
Infatti, ma chissà in futuro se vorrai, potrai condividere i tuoi pensieri sulle nostre pagine social, ma narraci qualcosa di significativo che ti ha inorgoglita.
Come ho già anticipato , non é tutto rosa e fiori specialmente quanto a distanza, malinconia e a volte la solitudine sono nostri compagni di Viaggio . Ma non voglio essere tragica perché Il viaggio è una scoperta meravigliosa. Non sai mai cosa succederà domani , dove dormirai , chi ti ospiterà o dove vedrai il prossimo tramonto. Ci sono giorni in cui tocchi con mano il cielo. Non andando molto lontano , 2 settimane fa eravamo con il mio Team nella città di Panipat , qualche km da New Delhi . Siamo stati lì per 2 settimane collaborando con un’associazione che lotta per sconfiggere il Lavoro minorile nelle zone rurali dell’India. Abbiamo visitato qualche fabbrica e gli insegnanti ci hanno dato la possibilità di collaborare con loro e con i loro studenti. E’ stata un’esperienza indimenticabile. I bimbi erano curiosi, avevano voglia di Imparare nonostante ci fossero difficoltà linguistiche tra di noi, loro parlavano Hindu e noi Inglese. Abbiamo danzato insieme mischiando musica spagnola e italiana con quella locale Indiana, abbiamo costruito insieme un Proiettore in modo che potessero avere un piccolo cinema nella loro scuola avendo bisogno solo di una scatola di cartone e lampadina vuota . Ero contenta , felice e mi sentivo parte di loro. Nonostante sia molto giovane , sono ritornata bambina in quei giorni e per i ragazzi europei che hanno collaborato con me è stato lo stesso, ci sentivamo come bambini lasciati liberi nel parco.
Ma , in confidenza, ne vale la pena? Come ti senti come persona?
Si , ne vale la pena ! Stando distante impari a convivere con te stessa , impari a conoscere te stessa . Non penso ci sia nulla di migliore. É impossibile conoscere il mondo e quello che ci circonda o anche solo instaurare una relazione se prima non si parte dalla scoperta del proprio “io”. Impari i tuoi limiti , impari a conoscere le tue fragilità e i tuoi punti di forza, i tuoi tempi, gli spazi di cui hai bisogno e soprattutto che cosa ti rende felice, in più ho imparato che è solo attraverso l’umiltà di una persona che si può valutare la sua maturità.
Che consiglio ti senti di dare a chi vorrebbe intraprendere la tua stessa strada?
Questa è una domanda non facile a cui rispondere…ma ci provo. Non so se ci sono veri e proprio consigli che potrei dare. Le persone che mi conoscono sanno che per ogni cosa che faccio, seguo sempre il mio cuore, in amore , in amicizia ma soprattutto nelle mie scelte. Per cui a un coetaneo mi sento di dire di non farsi mai dire da nessuno che non ce la farà, lo so che sembra una frase fatta e sentita altri miliardi di volte , ma è la verità, il segreto sta nel credere in se stessi, credere che ce la si può fare farai con le proprie forze. A volte sembrerà difficile, quasi impossibile realizzare un sogno, ma se non ci si ferma ai primi ostacoli e si inizia a pensare che ogni cosa accade per una ragione, tutto andrà per il verso giusto. Non pensare che solo perché sia la strada più difficile, sia anche quella sbagliata. Un giorno sarai orgoglioso di te stesso, degli ostacoli superati per raggiungere i vostri obiettivi e se vi sentite di fare volontariato o solo abbandonare la vostra vita per un pò, alla ricerca di voi stessi , Fatelo . Non ve ne pentirete.
Parliamo di Social Network che ha il merito di averci fatto incontrare. Ormai il Social Network è diventato il luogo in cui esplodono le peggiori pulsioni degli individui, ci si fa male con le parole lasciando sfogo ai sentimenti più truci. Questo confronto da un bel calcio alla piega “a social” che talune persone intraprendono. Tu che senti di dire in argomento ?
A volte rimango senza parole leggendo commenti sui social o post senza senso pubblicati solo per offendere altre persone . Non ne faccio una colpa, probabilmente i loro autori, non sono felici nella vita, non hanno altro da fare che dar sfogo ai loro peggior sentimenti ignorando che ce ne sono di migliori, E’ così semplice aiutarsi l’un l’altro e collaborare o solo risolvere ogni problema comunicando e ascoltandosi. Ma in una questa società tecnologica in cui una e-mail arriva prima di un saluto fisico, sembrano esseri persi i sentimenti più veri, e non è bene.
Grazie infinite Pamela, a risentirci presto!! PAMELA BARBIERI così giovane così saggia…
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