Di Enzo Carrozzini – Reportage di Davide Ndoj
Terminate in Italia le riprese degli esterni si aspetta con curiosità l’uscita, nei primi mesi del 2019, del film “The Lions heading Venice” (I leoni diritti a Venezia), opera prima di Jonid Jorgji, giovane regista albanese che si cimenta nel lungometraggio dopo una serie di corti e documentari. Il film narra la storia di un viaggio intrapreso da due attempati cineasti albanesi per ritirare un premio al Festival del Cinema di Venezia. Il viaggio di Vani e Kacim, amici di infanzia e professionisti del cinema insigniti del prestigioso riconoscimento nel, dopo l’approdo in Italia, si svolge in auto da Bari a Venezia, per il terrore del volo che accomuna i due amici. Da Bari dopo aver festeggiato l’incontro con connazionali albanesi inizia un viaggio strano che porterà i due protagonisti ad affrontare una serie di avventure in cui vengono messe a dura prova le loro certezze di vita, fortemente influenzate dai loro retaggi culturali e sociali.
Il film segue il canovaccio del road movie in cui l’introspezione psicologica dei protagonisti fa premio nel corso del viaggio per la magica città di Venezia. L’aggregazione al viaggio di due donne che, solo più avanti, i due protagonisti apprenderanno essere due professioniste del cinema hard, permette al regista di descrivere il diverso approccio psicologico degli uomini balcanici di fronte alle questioni affettive, come innanzi a situazioni inaspettate della vita, ed il finale a sorpresa con cui si chiude il film è una logica conseguenza. La storia spazia da situazioni divertenti a quelle drammatiche mediante un’attenta e puntuale riproposizione dei rapporti personali, supportati da riprese di esterni di grande bellezza come quelli effettuati in Puglia a Bari e in Provincia di Taranto, e con l’apoteosi delle riprese di una Venezia sfavillante proprio nei giorni frenetici del festival del Cinema.
“Ciò che mi ha entusiasmato nella preparazione di questo film – ha dichiarato il regista in una recente intervista – è stato quello di affrontare le differenze di mentalità dei miei connazionali, in una società dai costumi molto aperti e disinibiti. E dato che la famiglia è sempre al centro delle mie creazioni, ho voluto affrontare ancora una volta questa tematica narrando una storia nella storia, improntata sul rapporto tra un padre e una figlia, nella forma particolare del road movie. Spero di aver reso al pubblico una visione reale e speciale da quest’altro punto di osservazione”.
Per le riprese il regista si è avvalso della collaborazione di importanti sceneggiatori, e coadiuvato nella co produzione da amici registi come Klajd e Dionis Papadhimitri, con Petros Antoniadis direttore della fotografia e Dave Tozar per il suono. Nutrito il cast in cui primeggiano importanti attori albanesi come Vasjan Lami e Castriot Caushi, Natalia de Maria, Alissa Huzar, con supervisione artistica del grande pittore russo Valeri Tarazov. Il progetto cinematografico gode del contributo del Centro di cinematografia Albanese, e del patrocinio del comune di San Giorgio Ionico in Provincia di Taranto. Collaborazione e coproduzione in Italia a cura dell’Associazione Armonia di San Giorgio Ionico e Ndoj Agency di Davide Ndoj
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