Enzo Carrozzini
Finita la tregua della Festa Patronale durante la quale le forze politiche avevano sopito la vis polemica nei loro reciproci ruoli contrapposti, le cronache cittadine supportate anche dagli organi di informazione locale di sabato 29, (e ci riferiamo all’articolo del collega Dino Miccoli sul Quotidiano di Puglia) sono risvegliate dalla pesante contrapposizione relativa alla questione immigrati sollevata dal Consigliere Angelo Tomaselli del gruppo Uniti per Cambiare che a seguito della decisione dell’Amministrazione Fabbiano di presentare candidatura del Comune di San Giorgio di adesione al Sprar( Sistema di Protezione per richiedenti asilo e rifugiati), ha indetto una raccolta di firme tra i cittadini per impedire la realizzazione del progetto. Ricordiamo che il sistema Sprar è il dispositivo operativo amministrativo attraverso cui la rete degli enti locali realizzano progetti di accoglienza dei migranti mediante l’accesso a risorse del FONDO NAZIONALE PER LE POLITICHE E I SERVIZI DELL’ASILO. Il consigliere Tomaselli ha denunciato la completa inadeguatezza di San Giorgio nello svolgere la funzione di accoglienza, essendo la città completamente priva di strutture idonee tali da garantire il servizio e la relativa sicurezza, rimproverando l’amministrazione di non aver dato contezza dell’importante deliberazione in Consiglio Comunale, sollevando il sospetto che dietro l’intenzione umanitaria dell’amministrazione cittadina si possano celare interessi economici. Non si è fatta attendere la risposta del Sindaco Cosimo Fabbiano, secondo cui L’amministrazione Cittadina ha parlato con atti ufficiali e che il Consiglio Comunale è stato informato della deliberazione di Giunta nel corso di un Consiglio Comunale svoltosi qualche tempo fa, ma ha voluto ribadire che non allo stato non ci sono immigrati da accogliere e che l’adesione allo Sprar è un mezzo per dotarsi di strumenti atti a ridurre l’impatto sulla cittadinanza dall’arrivo di migranti o profughi, nell’eventualità in cui le Autorità competenti ne disponessero l’accoglienza in territorio ionico.
A questo proposito si è levata forte la riflesione dei dirigenti del locale circolo Arci Bounty che hanno diffuso una nota:
“In questo particolare periodo storico in cui le Destre cercano visibilità attraverso dichiarazioni populistiche, disinformando in maniera costante il popolo, noi, cittadini “Sangiorgesi liberi”, ci rifiutiamo di accettare le manipolazioni vomitevoli di chi vuole seminare odio, soprattutto attraverso notizie false e non corrette, cercando la solita visibilità politica che solo persone disinformate, possono condividere.
UNITI CI RIFIUTIAMO E DENUNCIAMO QUESTA FOLLE DISCRIMINAZIONE RAZZIALE E ANTICOSTITUZIONALE”.
La questione sicuramente è destinata a produrre tensione e strascichi tra forze politiche e cittadini. Le preoccupazioni per un “invasione” da parte di gente disperata contrastano con la doverosa e umana accoglienza verso un umanità costretta ad abbandonare il proprio Paese d’origine per sfuggire a guerra e atroci sofferenze e miseria, ma il discrimine è sempre misurato dal livello della sindrome del Nimby( not in my back yard- non nel mio giardino).