Fotocomposizione di Carmelo Colelli per il 60 anniversario della Comunità Economica Europea.
di Enzo Carrozzini
Può continuare a sopravvivere la lucida utopia dei Padri ideatori dell’Unione Europea nata dalle aberrazioni e dalle macerie del secondo conflitto mondiale? A 75 anni dal sonno della ragione del nazifascismo i graduali passi verso l’integrazione europea hanno assicurato al continente pace e progresso economico, sebbene a 60 anni dalla firma dei Trattati di Roma in cui 6 Paesi fondatori (Germania,Francia, Italia, Belgio, lussemburgo,Olanda) davano vita alla Cee, primo passo per l’integrazione degli attuali 27 paesi, nel mentre i Capi di Stato e di Governo riuniti in Campidoglio a Roma per rilanciare il progetto, si trovano innanzi ad un bivio se proseguire la marcia verso la creazione di una federazione degli stati (che quindi prevede armonizzazioni in campo economico fiscale politico e difesa, pensiamo ai Paesi dell’euro a doppia velocità, all’elezione diretta del Presidente della Commissione Europea, e via seguitando…), o continuare a procrastinare decisioni che mostrano il fianco alle forze centrifughe di nuovi e pericolosi nazionalismi esistenti nel continente. L’unione è nata da una forte tensione ideale e innanzi a valori ideali deve fondare l’Unificazione politica.
Dalla firma dei nuovi trattati di oggi si aspetta la ripresa di una marcia verso la totale integrazione, il tempo dirà se gli Stati membri agli scritti faranno seguire atti concreti con buona pace delle tonnellate di retorica di cui sono pervasi tali consessi internazionali.