(Biagia Marniti. Arch.Gazzetta del Mezzogiorno)
A cura di Rino Bizzarro*
Sabato 4 Marzo, alle ore 18,30, presso L’Eccezione – Cultura e Spettacolo di Puglia Teatro, a Bari, in Via Indipendenza 75, per la 42^ stagione artistica di Puglia Teatro, patrocinata dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, dalla Regione Puglia, dall’Università e dal Comune di Bari, dalla SIAD –Società Italiana Autori Drammatici di Roma, terzo ed ultimo appuntamento-spettacolo del ciclo ‘Poetesse Italiane del Novecento’, a cura di Daniele Giancane. Questo terzo incontro vedrà protagonista la poetessa Biagia Marniti; Rino Bizzarro interpreterà alcuni brani tratti dai testi più significativi della scrittrice.
Biagia Marniti, pseudonimo della poetessa italiana Biagia Masulli (Ruvo di Puglia 1921 – Roma 2006). Muovendo dall’ermetismo, di cui ha accolto in particolare l’essenzialità espressiva, la poesia della Marniti tende a risolvere l’originario soggettivismo in aperture verso un realismo “oggettivo” attento alla vita di ogni giorno. Tra le sue raccolte: Nero amore rosso amore (1951); Più forte è la vita (1957); Giorni del mondo (1967); Il cerchio e la parola (1979); Sono terra che uomo ha scavato (1985); Il gomitolo di cera (1990); Racconto d’amore (1994); L’azzurra distanza (2000) e l’antologia Implacabili indovinelli 1941-2003 (2003). Ha scritto anche opere di critica: ha curato l’edizione delle Lettere a Domenico Gnoli (1898-1901) di Vittoria Aganoor (1967) e Il carteggio Bocelli. Inventario (1998), in collaborazione con L. Picchiotti, oltre a una Letteratura del Novecento di A. Bocelli, in collab. con E. De Michelis (1977-80). Cresciuta a Ruvo di Puglia, la poetessa si trasferì prima a Bari e poi a Roma nel 1938, dove fu allieva di Giuseppe Ungaretti, dal quale fu soprannominata la nera, per via della sua natura fiera. Qui frequentò l’Università, gli ambienti culturali e mise in pratica le sue doti poetiche. Lavorò come giornalista pubblicista collaborando con riviste e varie rubriche della RAI. Inoltre nell’immediato dopoguerra lavorò presso il Ministero dell’Aeronautica, all’Alto Commissariato per i profughi, nel Ministero per l’assistenza post-bellica e al Ministero dell’Interno. Nel novembre del 1952 iniziò la sua carriera di bibliotecaria a Sassari per poi essere trasferita sul finire del decennio alla Biblioteca Angelica di Roma, dove entrò a far parte dell’Accademia dell’Arcadia.