di Enzo Carrozzini
Giancarlo Martano, Gianki per gli amici, era un appassionato cultore di musica e instancabile organizzatore di eventi, con una spiccata vocazione all’altruismo e alla generosità. Per mezzo dei microfoni della sua web radio Irdm (Il Residence Della Musica)con sede a Castrì di Lecce, intratteneva moltissimi affezionati ascoltatori al ritmo della sua voce accattivante gioiosa e, al tempo stesso, coinvolgente. Sempre in giro per il Salento, come in ogni altra parte d’Italia, laddove si potessero organizzare eventi a base di musica e cultura da trasmettere in rete dalla sua creatura web.
No, Gianki non era un disk Jockey, (indubbiamente attività pionieristica da lui esercitata come ogni giovane che si volesse avvicinare al mondo della musica), non Conduttore radiofonico, ma, sic et simplciter, un vero e proprio operatore culturale con una spiccata tendenza alla valorizzazione di giovani talenti del territorio.
Gianki ha perso la vita in un incidente stradale lo scorso venerdì 3 Febbraio intorno alle 19 sulla tangenziale del capoluogo salentino, allorquando la sua auto è andata a ribaltarsi più volte dopo aver sfondato il guard rail, lasciando il “suo mondo” d’amore costituito da parenti e tanti amici che gli gravitavano intorno come pianeti intorno alla stella, a cui dispensava raggi di voglia di vivere.
La pagina del suo profilo Facebook continua incessantemente ad accogliere messaggi di rimpianto e di immagini che lo ritraggono nei mille e più eventi che ha seguito, come quelle insieme agli ospiti della suo programma, “L’intruso”, che conduceva ogni martedì e giovedì.
LA STORIA. Avevo conosciuto Gianki in occasione del tour di presentazione del Libro di memorie di Ernesto Bassignano, uno dei cantautori storici della scuola romana. Quel sabato mattina di una caldissima giornata dello scorso Settembre Gianki ci venne incontro, su quella stessa maledetta tangenziale in cui ha perso la vita, per condurci alla sede della web radio per il programma che avrebbe visto Bassignano come ospite e lui, da perfetto padrone di casa, al controcanto per quasi due ore di musica e divertimento.
In quell’occasione ci stupì mandando in rete la melodia dello stupendo brano “Il mio Mondo” di Umberto Bindi, che lui accompagnò con una voce talmente bella da farci credere che fosse lo stesso Bindi, meravigliando lo stesso Bassignano che nell’ultimo decennio di vita era stato autore dei testi del grande cantautore genovese.
Una mattinata entusiasmante anche per la conoscenza di due suoi giovani e validissimi collaboratori, Anna Potì e Teddy Carrisi.
LA ULA. Così usava definire Gianki i piatti deliziosi che preparava con le sue stesse mani, fu così che restammo suoi ospiti a pranzo, per stupirci ancora della sua poliedrica capacità. Così quell’unico giorno di vicinanza con Gianki, iniziato con una stretta mano e finito con un forte e fraterno abbraccio, quasi come ci conoscessimo da sempre, e con la certezza più dell’auspicio di rivederci nuovamente.
Da allora ho incominciato a seguire Gianki in radio proseguendo quel dialogo tramite i mezzi del social e della web radio. Una settimana prima della tragedia, aveva mandato in rete una compilation di cantautori dalla verve fortemente ironica, immediatamente gli avevo inviato il link di un brano ancora attualissimo, “A me mi piace vivere alla grande” che Franco Fanigliulo, un altro cantautore sui generis, aveva presentato a Sanremo quasi 40 anni orsono, chiedendogli se potesse trasmetterlo, neanche il tempo di inviare il messaggio che il brano già girava,lo vidi sorridere attraverso la telecamera mentre diceva “ma guarda… era in scaletta!”, quasi a celebrare quella magica unità di intenti instauratosi per quel gusto musicale comune , ma da perfetto professionista non aveva fatto cenno a quel dialogo. Del resto Gianki se ti doveva parlare direttamente dal programma lo faceva!
Ci si era ripromessi di rincontrarci in estate insieme a Bassignano, “a metà strada” tra Bari e Lecce, per rinverdire quelle bellissime emozioni vissute a Castrì.
IL TEMPO SENZA TEMPO. Non c’è più tempo, non è tempo per arricchire quella amicizia tranciata troppo presto, purtroppo, sono le cose della vita a far piangere i poeti e a far piangere le persone quando, finalmente, spogliatesi dalle pesanti sovrastrutture di cui si bardano per sopravvivere, realizzano che il miracolo dell’amicizia e dell’affetto disinteressato esiste.
Gianki, 10 ore prima della partenza aveva lasciato sulla pagina social un messaggio che è diventato il suo testamento d’amore per il prossimo e acuisce vieppiù il rimpianto della sua assenza:
“e tuttavia cercate di spegnere i pensieri e di accendere i sorrisi, il mondo ha bisogno di luce, non di ombre”.
Hai ragione caro Gianki, noi accenderemo i sorrisi perché è vero che “il futuro” è in noi ancor prima che accada, ma è il bene dell’umanità che si ha la sorte di incontrare a far la differenza, e tu ne facevi , tanta,,,,
Chissà “il futuro” che declinazione avrà per ognuno di noi, ma a me piace pensare di continuare a ritrovarti ogni qual volta una radio trasmetterà una canzone…. Flusso di elettroni alito di vita senza tempo……