Redazione
Quando ci si appresta a descrivere la figura di Ernesto Bassignano, è molto arduo attribuirle una precisa connotazione nel mondo della cultura, e già, perché al pari degli pseudonimi coi quali egli è conosciuto: Tinin e Treno (da familiari e amici stretti in conseguenza di retaggi cuneesi di famiglia, pur avendo i natali romani) , e poi Bassingher, Bax , Erné, si contano molteplici ruoli in campo artistico.
Bassignano cresciuto all’Accademia di Belle Arti di Roma, nel corso della sua gratificante e bellissima vita (come egli stesso confessa con la modestia dei grandi), ha fatto lo scenografo, l’attore di strada (con maestri del calibro di Gian Maria Volonté, Duilio Del Prete Edmonda Aldini), è giornalista e critico musicale (sua la rubrica sul mitico Paese Sera), e poi a Radio Rai, nelle vesti di redattore, giullare, autore e protagonista di programmi radiofonici (tra gli Teatro Tenda, Ho perso il Trend) , come gli ultimi nati per le antenne di Roma Radio Città Futura ( Radio Bax nel paese degli struzzi e Rodeo) , una teoria di programmi cult aventi come cifra fondamentale ironia e satira sociale capaci, al tempo stesso, di fare informazione di elevato livello, ma sempre con la musica d’autore come colonna sonora della vita, quella sua, perché Bax è anche cantautore con all’attivo diversi album, e quella dei tantissimi amici che ha lanciato, supportato, e anche rimpianto.
Il Bassignano cantautore, tra gli altri è celebrato da un altro grande musicista, quel Sergio Caputo che lo aveva giudicato il più dotato artisticamente rispetto ai suoi amici e sodali degli anni giovanili: Antonello Venditti , Francesco De Gregori, e Giorgio Locascio, insieme ai quali aveva dato vita al gruppo dei “Giovani del Folk Studio”, che di li a qualche tempo presero il volo che li sorregge ancora oggi, e che poi lo stesso Venditti, circa vent’anni dopo, avrebbe celebrato nell’incipit di “Notte prima degli esami”, uno dei suoi brani più emozionanti: “Io mi ricordo quattro ragazzi con la chitarra e un pianoforte sulla spalla…”.
Un’artista poliedrico dal cotè politico di tutto rispetto di “intellettuale organico distonico neurovegetativo gramsciano” (come si definì con la solita verve ironica), per il ruolo di dirigente assunto nel settore stampa e propaganda del Partito Comunista Italiano al seguito di Giancarlo Pajetta, in conseguenza del quale impose la sordina alle indubbie qualità di cantautore per dedicarsi all’impegno politico e alle canzoni sociali e di lotta, organizzando migliaia di feste dell’Unità in tutto il Bel Paese, scritturando i suoi tanti amici cantautori. Insomma una vita intensissima che lo portò ad incrociare grandi artisti tra i quali Lucio Dalla, Rino Gaetano, Eugenio Finardi, Pierangelo Bertoli, Ivan Graziani, Stefano Rosso, passando da Guido Ceroli al polignanese Pino Pascali, per approdare a Vittorio Gassman, Mariangela Melato, Roberto Benigni, una lista senza soluzione di continuità.
Ma poi arriva un certo punto della vita che l’onda dei ricordi ti prende, risale per i meandri più reconditi dell’anima, e senti il desiderio di rinchiuderla e darle forma, perché son pezzi del tuo essere ragazzino sulle montagne cuneesi ad ascoltare storie di guerra e partigiani, di mamma Ester e papà Bassignano , di zie, mici e cani, dei primi amori “oftalmici allupati” sotto i portici , storia personale e al tempo stesso storia collettiva di un periodo di rinascita prima e dall’intenso fervore politico e culturale dopo. E così Tinin diventa anche scrittore e dà alle stampe “CANZONI PENNELLI BANDIERE SUPPLI” arrivato alla seconda edizione, pubblicato in questi giorni per i tipi de Les Flaneurs Edizioni giovanissima Casa Editrice dell’altrettanto giovane e coraggioso editore barese Alessio Rega.
Bassignano approda in Puglia trent’anni dopo i mitici tempi delle feste dell’Unità, per la presentazione di un opera scritta con delicatezza e leggerezza al pari di pennellate di artista su tela, laddove ogni ricordo o aneddoto richiama un colore, a volte chiaro altre scuro, a campire il quadro di un esistenza intensa. Tre date in prima assoluta formano il tour pugliese dell’autore romano:
Venerdì 16 Settembre a San Giorgio Ionico(Ta), Piazza San Giorgio dalle ore 20,00 in conversazione con Stefano Fabbiano e Enzo Carrozzini.
Sabato 17 Settembre , a Bari presso Libreria Campus6, via Toma 76/78, dalle ore 18,30, modera Alessio Rega, letture a cura dell’attrice Floriana Uva.
Domenica 18 Settembre a Cellamare (Città Metroplitana di Bari) , presso Castello Caracciolo, nell’ambito della rassegna “Tea Letterario” a cura di Anna Elena Zammataro e Mariella Romano. Con letture di passi del volume cura dell’attrice Floriana Uva.