di Enzo Carrozzini
Parte da Mattinata in provincia di Foggia, scrigno pittoresco sdraiato su di una conca alle pendici del massiccio del Gargano sul versante che si immerge nel mare del Golfo di Manfredonia, la campagna referendaria del Partito Democratico Pugliese per il Si alla Riforma Costituzionale avviata dal Governo Renzi, in vista del referendum confermativo previsto per il prossimo mese di Novembre.
Lunedì sera la cornice di Piazza Moro ha accolto relatori qualificati e determinati a illustrare i punti più importanti della Riforma Renzi Boschi, con spiccata e desiderata propensione a voler “entrare nel merito”, offrendo ai cittadini coordinate utili alla migliore comprensione delle modificazioni costituzionali, in controtendenza ai resoconti mediatici estivi che hanno ammorbato il dibattito politico nazionale.
Una platea numerosa e attenta costituita da cittadini, simpatizzanti e dirigenti regionali del Pd come Mara Monopoli Vice Presidente dell’assemblea Regionale, e Nicola Abbrescia ,
ha assistito all’ iniziativa di presentazione del locale Comitato cittadino per il si, promossa dalla segreteria cittadina guidata da Libera Scirpoli, in concorso con Maria Grazia Troiano, Coordinatrice del Comitato Europa per il Si”, nel ruolo di relatrici e moderatrici dell’incontro, nonché gli interventi di Mino Carriero, responsabile regionale dei Circoli Pd, Raffaele Piemontese Assessore al Bilancio della Giunta Regionale Pugliese, Michele Bordo deputato nazionale, con le conclusioni di Gianni Pittella, Presidente del Gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo. Il tenore politico della serata è stato anticipato da un appassionato e piacevolissimo intervento dell’attore lucano Domenico Fortunato, amico personale del Presidente Pittella.
“Abbiamo sentito il dovere di portare direttamente ai cittadini il portato delle riforme– ha esordito Libera Scirpoli –perché soltanto col coraggio del cambiamento c’è la possibilità di elevare il nostro Paese a livello dei competitors europei”
Maria Grazia Troiano ha narrato la genesi del Comitato Europa Per il Si , di cui è coordinatrice, voluto dal Presidente Pittella, che si propone di diffondere i contenuti della Riforma Costituzionale non soltanto sul territorio nazionale ma anche in Germania, Svizzera e Francia, e da tecnica esperta di euro progettazione ha sottolineato la necessità per il Paese “dotarsi di strumenti necessari per risolvere problematiche nazionali e quelle epocali con il concorso europeo”.
Michele Bordo ,Presidente della Commissione Parlamentare Affari Comunitari,
ha sottolineato come “per la prima volta siamo a un passo dalla Riforma Costituzionale” dopo un notevole lasso di tempo, durato quasi tutta la vita dell’Italia Repubblicana, nel corso del quale si è assistito al fallimento di tutte le proposte volte a superare il bicameralismo perfetto, velocizzando l’iter di approvazione delle Leggi, eliminando pertanto i problemi di decretazione di urgenza che sono stati sovente causa di instabilità del nostro sistema determinando chiusure anticipate delle Legislature per la necessità di ottenere fiducia di entrambe le Camere, attribuendo al Senato funzione di Camera delle autonomie, riducendone competenze e numero di componenti, liberando la camera superiore dall’Istituto della fiducia al Governo. Secondo Il deputato la riforma costituzionale non determina un pericolosa evoluzione dei poteri del Presidente del Consiglio, ma sottrae alle regioni competenze che, per loro complessità, debbano ritornare nell’alveo della visione strategica nazionale del Paese.
Il coordinatore dei Circoli Pugliesi, Mino Carriero, ha rimarcato la necessità di sostenere con un Si convinto la Riforma Costituzionale, un fallimento della quale “farebbe tornare il Paese indietro di trent’anni”. La riforma prevede nuove modalità di funzionamento, semplificazione dei modelli territoriali che permetterebbe di affrontare alcuni problemi endemici comuni, soprattutto nel nostro sud, a livello macroregionale agevolandone il superamento a livello sistemico.
L’intervento dell’assessore Piemontese si è basato sugli effetti di un eventuale sconfitta del si, perché segnerebbe l’incapacità del nostro Paese di rinnovarsi integralmente, facendo un raffronto con quanto avvenuto per la Brexit, e sebbene riconosca l’esistenza di alcune sbavature, l’approvazione delle riforma farebbe fare un passo in avanti al Paese, ricordando tra gli altri la prevista l’abolizione degli enti inutili (e costosi). Tenere separata la Riforma Costituzionale dalla Legge elettorale è cosa necessaria per l’assessore, il quale pur riconoscendo delle incongruenze nell’Italicum, relativamente alle liste bloccate o al ballottaggio, ha affermato che un aggiustamento potrebbe realizzarsi nel caso in cui “fosse concorde la maggioranza dei parlamentari”.
L’iniziativa si è avviata alla conclusione con interventi da parte del pubblico, cui il Presidente Pitttella ha dato risposta nel corso delle sue considerazioni finali.
“Due sms e tre telegrammi” ha ironicamente definito le sue conclusioni, ma pregni di contenuto politico e programmatico. Prendendo lo spunto dal vertice tra Francia Germania e Italia indetto a Ventotene dal Premier Renzi, tenutosi proprio nella stessa giornata, Pittella ha auspicato aldilà del valore simbolico del vertice, che l’incontro sia prodromico di “risposte immediate a una politica economica più attenta a incentivare la crescita sostenibile capace di generare opportunità lavorative, e meno legata agli ossessivi vincoli di bilancio”. Una politica più vicina alle persone e meno alle cifre contabili. “I socialisti europei si batteranno per l’abolizione del Fiscal Compact” ha dichiarato , che il Parlamento Europeo non ha mai votato, essendo stato deciso dai singoli vertici internazionali e intergovernativi. A fatto seguito una dura reprimenda sulle politiche migratorie a suo dire inesistenti, perché “non possono essere caricate solo sulle spalle dell’Italia, Lampedusa e le coste italiane sono coste europee”, come la lotta al terrorismo internazionale di marca islamica, “non si fa la guerra all’ Isis – ha proseguito- senza passaggio di informazioni tra tutti gli stati membri”, o non controllando i social network, oggi fonte di reclutamento di terroristi disperati. Quanto al contenuto del referendum Pittella ha dichiarato che “i valori fondamentali della Repubblica non sono in discussione”, perché la prima parte della Costituzione è intangibile e non è toccata dalla riforma. La necessità di non “buttare a mare la riforma Costituzionale” , non può essere barattata con una forma di rivalsa verso il Presidente del Consiglio Renzi, perché comunque vada il referendum il Governo non si dimetterà. In ultimo Pittella ha affrontato la questione del Mezzogiorno e dei suoi problemi, individuando anche nella classe dirigente meridionale le responsabilità di decenni di ritardi, da ricercare in motivi biecamente elettorali e nel privilegio di scelte atte ad incentivare il consenso più che lo sviluppo. Per questo, a suo avviso, si rende necessaria “la concentrazione di risorse” da destinare ad innovazioni e infrastrutture materiali ed immateriali, sulla cultura (citando ad esempio il caso Matera 2019), sostenendo che la cultura è “motore di civiltà e sviluppo”, e per questi motivi invita gli amministratori locali ad istituire zone con fiscalità di vantaggio e semplificando le procedure burocratiche amministrative, programmazioni interregionali da intraprendere col coinvolgimento di tutti i Presidenti delle Regioni meridionali.
Ma per fare passi concreti, ha concluso Pittella, c’è bisogno altresì, di una classe dirigente preparata professionalmente, che ponga alla base del proprio agire “ideali e valori, passione e onestà, formazione civica e su politiche pubbliche”, alla cui crescita vuole attivamente partecipare per il meritato e agognato riscatto del meridione d’Italia.