È stato pubblicato, qualche anno addietro e ancora in libreria, una antologia di storie di Domenico Volpi, dal titolo Storie di carte, creata per i bambini a partire dai sette anni col fine di stimolare il piacere di leggere.
Quattro racconti illustrati a tutta pagina che rendevano accattivante la lettura, con brevi e semplici attività a conclusione di ogni narrazione, con cui il bambino colora ed esegue esercizi di comprensione: un modo per farlo interagire con i personaggi e permettergli di padroneggiare testo e avvenimenti.
Storie che in realtà sono nel contempo fiabe, per l’assenza di morale esplicita, e favole, perché trattano di animali parlanti, capaci di comunicazione tra loro nonostante le differenti specie. E sono animali antropomorfizzati, che mantengono comunque la natura della propria specie zoologica. I bambini si identificano subito con le sorti dei vari personaggi che somigliano molto a loro, in quanto hanno curiosità, voglia di scoprire, ardimenti, paure…
La prima storia è quella di Pinky un elefantino che vuole fare tante cose contemporaneamente; un amico mago gli fa crescere tre nasi, per cui è catturato e diventa un fenomeno da baraccone. Il nuovo intervento del mago ridà a Pinky un naso, facendolo tornare alle abituali esperienze, abbandonando la fretta: non gli sfiora più il desiderio dell’azzardo! Un monito indiretto ai tanti soggetti multitasking.
Il secondo racconto parla di un bambino che non sa giocare a nascondino ed è aiutato da un mago a vincere almeno una volta, senza isolarsi.
Il terzo parla di una libreria “magica”, i cui libri per bambini di notte si animano: i personaggi dei vari racconti escono dalle pagine e fraternizzano. Una notte si intrufolano nel luogo magico due ladri e i personaggi fuggono alla rinfusa, riparando nel primo libro che trovano, sicchè all’indomani i bambini di fronte a “insalate” di storie, con protagonisti fuori dai contesti abituali, si divertono un mondo.
Il quarto racconto è “Il cane a quadretti”, un’altra trovata del maestro Volpi, di due cani amici, disegnati su fogli diversi. Il cane su foglio a quadretti è ritagliato da un bambino e il vento lo spinge in strada, dove compie una serie di esperienze, per tornare infine vicino alla cagnetta disegnata su foglio a righe. Un’avventura iniziatica, di conoscenza del mondo e dei tipi che l’abitano.
Siamo evidentemente nel campo della rivisitazione degli elementi costitutivi della fiaba classica, con una girandola di belle trovate, pedagogicamente orientate all’ottimismo e all’assunzione di responsabilità personale.
La narrazione, tipica dello scrittore romano, ha un ritmo veloce, con un linguaggio alla portata dei soggetti che iniziano ad entrare da protagonisti nel mondo.
L’antologia Storie di carte è un ottimo strumento per stimolare il piacere di leggere, ma anche per giocare e divertirsi.
Cosimo Rodia