Di Redazione
Ha lasciato il segno anche a san Giorgio Ionico, Ismaele La Vardera, giovanissimo giornalista palermitano, in occasione di due eventi fortemente partecipati sulla legalità, organizzati dal nostro giornale in collaborazione con le associazioni Armonia, Arci Bounty. Uno dei quali (cui si riferisce il video riportato) ha avuto luogo presso la sede del Laboratorio Mediterraneo, Con la presenza del Direttore Raffaello Castellano a fare gli onori di casa, Salvatore De Giorgio Presidente provinciale Arci, Francesco Iacovelli della Polizia di Stato, coordinati dal giornalista Dino Miccoli.La base dei dibattiti ha preso forza dalla presentazione del libro autobiografico di La Vardera “Le piccole cose fanno la differenza- Il silenzio è dolo”, edito da Navarra editore, nel quale narra la storia di brogli compiuti dalla commissione elettorale della natia cittadina di Villabate in provincia di Palermo, al fine di favorire il sorteggio di scrutinatori già “predestinati” , a scapito della trasparenza e correttezza decantata dai regolamenti comunali. La storia di Ismaele è partita da lì, il successivo incontro con Pino Maniaci, paladino della lotta al potere mafioso con la sua Telejato, l’emittente più piccola del mondo, grazie a cui il caso incomincia a montare suscitando indignazione e discredito verso la classe dirigente locale, raggiungendo l’apoteosi allorquando la vicenda è documentata dal programma televisivo di Italia 1 “Le Iene”, al punto che il ragazzo viene accolto nel team dei fustigatori televisivi dei vizi endemici del Bel Paese, prestando la propria collaborazione alla scoperta degli altarini del privilegio e dell’ illegalità. Ismaele è un giovane uomo con un bagaglio di esperienze e competenze non comune, persona seria preparata e matura a dispetto della sua verdissima età, la cui notorietà televisiva non ha scalfito semplicità e umiltà abbaglianti. Il suo infaticabile girovagare in ogni angolo del Paese per raccontare ai giovani la sua vicenda, rappresenta uno dei più begli esempi di come possa essere declinato il termine “bene comune” in un periodo storico in cui i casi di illegalità sembrano aumentare in misura esponenziale. Un esempio positivo della normalità cui tutti aspiriamo, ed Ismaele è li a fare la sua parte, invitando tutti non ad essere eroi, ma perseguire quotidianamente un piccolo pezzo di proprio dovere, senza aspettare che siano gli altri a muoversi,perché ognuno nella sua marginalità può contribuire a migliorare la società, basta solo volerlo senza aspettarsi riconoscimenti o meriti. Un autorità morale che gli consente di esprimere un parere inappellabile su Pino Maniaci, suo paterno maestro di giornalismo, mito di tantissimi cittadini e colleghi giornalisti, recentemente incappato in un indagine in cui è accusato del reato di estorsione, su cui fa premio il mestiere del giornalismo di inchiesta ,di cui ormai Ismaele è veterano, che gli fa nutrire seri dubbi sulla costruzione dell’inchiesta riguardante il papà di Telejato.