Parlare di Antonio Fanelli non è cosa facile a ben pensarci. La sua versatilità, la sua ampiezza di aggettivazioni rendono ardua l’impresa a coloro che volessero tracciarne un profilo adeguato. Antonio infatti è regista, attore, cantante, musicista poeta, scrittore ed infine, anche editore.
Nato nelle bella Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi nel 1963, si trasferisce giovanissimo prima a Parma e successivamente a Milano.
Alla normale attività lavorativa assomma una intensa attività artistica che lo vede esibirsi in un ampio ventaglio di città viciniori, dove si esibisce come cantante, attore e autore di testi teatrali, forte della sua preparazione conseguita presso la Scuola di Regia e Scrittura teatrale del Teatro Smeraldo di Milano, con master in regia e scrittura teatrale.
Ai numerosi Monologhi scritti e recitati con successo, ha pubblicato nel Settembre 2015 il suo primo Romanzo Breve dal titolo “La Ferita senza sangue” per i tipi de “ La Lettera Scarlatta Editrice” – Cuneo.
L’opera, prefata da Eleonora Gitto, fu presentata qualche tempo fa presso l’Associazione solidale Agorà, di San Giorgio Jonico, e fu quella l’occasione che mi permise di fare una conoscenza ravvicinata del poliedrico personaggio, Antonio Fanelli.
Il Romanzo, breve ma intenso, introduceva i presenti e introduce i lettori, in un viaggio sentimentale dagli esiti inaspettati. Dettaglia l’esperienza amorosa e sentimentale di un uomo del Sud, ma potrebbe trattarsi di un qualunque cittadino del mondo, riguardo alla situazione sentimentale dell’innamoramento nei tempi di Internet, nei tempi di Facebook, nei tempi delle Chat. Amore che nasce virtualmente e poi si ramifica nel vissuto personale dei protagonisti fino a tessere una seducente trama, lasciando intravvedere scene di intensa sensualità. Vi sono infatti, sentimenti e situazioni di convivenza dove serpeggia, tra la trama e l’ordito della vicenda narrata, l’ambiguità di un rapporto d’amore, vissuto quasi a senso unico dall’uomo, dal protagonista, il quale sebbene consapevole della fragilità dell’esperienza che sta vivendo, non riesce a guardare con obiettività oltre i confini della sua storia.
Il figlio non nato da questo rapporto amoroso, rimane il capitolo più altamente lirico del racconto, narrato in prima persona, e pone al lettore interrogativi e quesiti senza risposte esaustive.
Ricordo con molto piacere la lettura da parte dell’autore di qualche stralcio del suo romanzo, come anche la sua eccellente interpretazione di un monologo del grande Dario Fo, dalla caustica ironia, sulla storia di Adamo ed Eva e la loro cacciata dal paradiso terrestre.
Successivamente ho avuto la gioia di essere intervistata dal regista Fanelli in occasione della presentazione di una mia pubblicazione, I “Racconti intorno al braciere” sempre nei locali dell’Associazione solidale Agorà. La conduzione della serata si svolse in maniera innovativa lontana dai canoni consueti ai quali ci hanno abituati i critici carismatici che la fanno da baroni, nelle serate culturali. Il successo di quella presentazione fu in larga parte dovuta alla capacità dell’interlocutore di scandagliare gli ambiti più remoti della personalità della scrivente, fino a renderla quasi una seduta psicanalitica.
Ma l’attività di Antonio Fanelli non conosce soste, infatti, ha in cantiere ancora una impegnativa opera teatrale che presenterà presso il suggestivo Teatro degli Imperiali, in Francavilla Fontana, sua città natale, Venerdì 15 Aprile alle ore 20,30.
In quella prestigiosa location Antonio Fanelli si esibirà in un lavoro impegnativo
dal titolo: “Stati di Ordinaria Ingiustizia, tre Storie tre Vite”, ripercorrendo la tragica fine che accomuna la più recente storia dell’assassinio di Regeni a quelle inghiottite dall’oblio e dalla colpevole dimenticanza di Sacco, Vanzetti e Pinelli.
Sono certa che si tratterà di una performance di sicuro spessore politico, umano e
sociale,nella quale l’autore saprà raggiungere le nostre coscienze, scuotendole fino alle fondamenta.
Anna Marinelli
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